Caso Bonucci? Arrestate Rizzoli, colpevole di aver rilasciato commenti che dichiarano il falso

L’intento sarà stato sicuramente quello di spiegare, peraltro piuttosto chiaramente, quanto accaduto al minuto 47′ di Torino-Juventus. Stiamo parlando delle dichiarazioni rilasciate dall’arbitro internazionale Nicola Rizzoli, che dal canto suo afferma: “Bonucci non mi ha dato nessuna testata. Sono stato io a spingerlo, per allontanarlo dal giudice di linea. Il giocatore ha semplicemente esagerato nelle proteste. Non c’è stata testa contro testa, le immagini non danno il senso vero di quel che è successo. Ci fosse stata la testata, non mi sarei limitato al cartellino giallo”.

Ora, in un Paese in cui ci si lamenta dei bigottismi vari, va da sè che la dichiarazione di un direttore di gara andrebbe accolta soltanto da sorrisi di soddisfazione, considerando il tabù che impone il bavaglio alla categoria qualsiasi cosa succeda. Insomma, finalmente qualcuno che parla, che si assume le sue responsabilità e che spiega il motivo delle sue decisioni, peraltro contestate all’inverosimile da tutti gli italiani che non tifano Juventus. Indipendentemente dal colore della loro vera e unica (si fa per dire a questo punto) squadra del cuore. Insomma, le parole di Rizzoli a quanto pare non hanno fatto altro che gettare ulteriore benzina sul fuoco, facendo dunque straripare dal cervello di molti, pensieri divenuti parole. In molti casi disdicevoli.

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Del resto non potrebbe essere definito in altro modo il delirio “nazionalpopolare” che vorrebbe Rizzoli messo a stipendio da Agnelli, o l’assurda pretesa di aspettarsi una seconda Calciopoli da un momento all’altro. Si, perchè ciò che mezza Italia si augura in queste ore è proprio la venuta di un nuovo processo, considerato a questo punto il vero e unico Messiah pronto a sollevare i perseguitati dai soprusi dei prepotenti, dei ricchi e dei soliti ladri in veste bianconera. Della serie: “Marescià lo sapete chi è stato, sapete tutto, eppure siete qui a punire noi”. Nessuno di codesti galantuomini appare disposto a ragionare, a dialogare, ad ammettere che potrebbero esserci anche altre soluzioni, strade e spiegazioni che oltrepassano il loro piccolo e squallido orticello che riconduce sempre e solo alla tesi del complotto, a sua volta generato da enorme frustrazione. Nessuno appare disposto a lasciare da parte l’iniziale delusione per discutere di un campionato giocato bene ma che ad oggi rimarrebbe infruttuoso per quanto concerne l’idea e la speranza di un sogno condiviso (no, non che il Napoli vinca il tricolore, bensì che lo perda la Juve) come le stanze degli ostelli della gioventù. Le motivazioni cui fanno appello costoro rimangono dunque marmoree, inappellabili: proteste vibranti di Bonucci a due minuti dall’inizio dell’intervallo nel derby, giudicate quantomeno inaccettabili per la sola ammonizione. I presupposti per l’arresto difatti sembravano esserci tutti, a tal punto che lo stesso Rizzoli ha dovuto ricorrere alla spinta pur di allontanare il difensore della Juventus dal giudice di linea. E invece il fattaccio determina soltanto la miseria di un cartellino giallo, una vera e propria presa per i fondelli operata all’Italia rispettabile del calcio e rispettosa delle regole.

Anche se, in fin dei conti, proprio non si capisce dove alberga concretamente lo scandalo. Le immagini (modificate di sicuro come sua maestà complotto chiede) confermano serenamente quanto affermato da Rizzoli. Sarebbe come andare un vedere un film che si preannuncia ricco di colpi di scena al cinema, ma che all’uscita della sala lascia soltanto l’animo deluso. Non si vedono mani addosso, non si registrano testate, e delle fantomatiche spinte da parte di Bonucci nemmeno l’ombra. Ma tanto Calciopoli verrà fuori, anzi, stando al ritmo infernale con cui si consumano le tragedie arbitrali a favore della Juve è solo questione di giorni. Non si può rimanere impassibili dinanzi ad un arbitro che non arresta Bonucci per proteste! E’ una vergogna!

Forse ci vorrebbe più gente che detenga il coraggio di prendere decisioni forti, che non abbia paura di recare torti a poteri capaci di comprare tutto, persino i sogni e le belle favole stile Leicester. L’ergastolo sulla base del nulla per Bonucci ci pare, a questo punto, più che ragionevole. Ecco, magari si prenda spunto da una delle perle migliori del buon Maurizio Mosca.

Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)

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