Il Don Chisciotte azzurro e i mulini a vento bianconeri

Si ferma di colpo la rincorsa del Napoli alla Juventus, a Udine infatti i partenopei sono sconfitti dai padroni di casa per 3 a 1. E il protagonista nel bene e nel male del match non può che essere Gonzalo Higuain. Il gol nel primo tempo a riportare la parità, l’espulsione e il nervosismo dilagante nella seconda frazione di gioco. Il numero 9 azzurro, anima e core di questo Napoli, si vedrà probabilmente infliggere almeno un paio di giornate dopo la sceneggiata contro Irrati con annesse mani addosso.

DON CHISCIOTTE AZZURRO – Le lacrime e la disperazione nel volto rappresentano lo stato d’animo di una squadra che sta compiendo si un cammino straordinario in campionato, ma con la netta sensazione di non poter ambire a quel posto riservato da altri. Come nella grandiosa metafora di Cervantes per il suo Don Chisciotte, in questo caso i mulini a vento hanno tinte bianconere (guarda caso stessi colori dell’Udinese tra l’altro): la volontà di poter riuscire a fermarli si scontra con la dura realtà di non riuscire nell’impresa. E se al fianco di Don Chisciotte c’era Sancho Panza che, nonostante fosse consapevole in parte della pazzia del suo padrone, non veniva mai meno alla fedeltà riservata, noi ci aggiungiamo anche spettatori esterni e punti di vista quindi diversificati e contrapposti nella vicenda Higuain-Irrati.

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PUNTI DI VISTA – Il calciatore argentino infatti è diventato di colpo rappresentante di quella parte di popolo che si sente oppressa e inerme nei confronti dei poteri forti, quel sentimento popolare che insomma imperversa da sempre nella storia dell’uomo. Innalzato dunque a figurante di Don Chisciotte in quell’eterna sfida ai poteri forti che ha scandito la storia. E di colore possono essere quei mulini a vento se non bianconeri dopo il fattaccio? La Juventus infatti storicamente è sempre stata vista come rappresentante di questi poteri forti che controllano le classi meno abbienti. Il feed back di squadra aristocratica del calcio italiano contrapposta a quelle cosiddette operaie ha avuto il suo ruolo nel corso degli anni mentre la storia veniva scritta. Ed è quindi proprio per questo che l’episodio tra Bonucci e Rizzoli e quello tra Higuain e Irrati hanno due significati diversi agli occhi di chi guarda. Si è passati dal fare della morale al centrale bianconero al difendere l’attaccante natio di Brest nel tempo di un amen, questione di punti di vista.

Oscar Toson

 

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