Torneo di Viareggio, Spezia-Juve 2-2 (2-3 d.c.r.). Le pagelle dei bianconeri: Lirola da prima squadra

Torneo di Viareggio, Spezia-Juve 2-2 (2-3 d.c.r.). Le pagelle dei bianconeri

Del Favero 7 – Qualche sbavatura, soprattutto con i piedi, ma a conti fatti è determinante. Prodigioso due volte in uscita bassa, autoritario nelle uscite, è decisivo anche nel momento più importante: la lotteria dei rigori.

Lirola 8 – Anche quando la squadra vacilla, lui è l’unica arma che sembra in grado di impensierire lo Spezia. Inarrestabile come sempre, nella rirpesa si carica la squadra sulle spalle siglando il gol del pari e causando l’autogol del sorpasso. Segna poi con freddezza il suo rigore. Semplicemente di un’altra categoria.

Blanco Moreno 5 – La difesa balla per tutta la gara e lui non riesce a raddrizzarla. Sbaglia spesso l’anticipo, sovente si fa trovare fuori posizione, non dà nemmeno supporto in fase di impostazione.

Severin 6 – Un anno fa finiva ko per un terribile infortunio, a La Spezia calcia benissimo il rigore che significa finale. La sufficienza se la guadagna per questo, perché nel resto della gara sbaglia praticamente tutto.

Zappa 5.5 – Nel primo tempo si gioca soprattutto dalla sua parte con risultati tutt’altro che esaltanti. Legge male la gara, rispondendo alle difficoltà con giocate troppo complicate che spesso si trasformano in errori. (Dal 9′ st Beruatto 7 – Entra con il piglio giusto, mettendo in campo concretezza, senza però rinunciare alla qualità. Fornisce a Lirola l’assist per il gol del pari e crea diverse situazioni pericolose. In enorme crescita).

fabio-grosso-juventus-comMacek 6 – Non è in un periodo di forma esaltante, anche se ha la qualità per far sì che ciò passi quasi inosservato. Chi lo conosce, però, sa che vederlo fare semplicemente il compitino è piuttosto strano. (Dal 24′ st Didiba 6 – Concretezza e ordine in mezzo al campo, questo gli chiede Grosso mettendolo in campo. Riesce soltanto in parte nel suo compito).

Bove 6 – Nel primo tempo, quando la Juve è più in difficoltà, regala alcuni palloni molto interessanti, risultando uno dei pochi a salvarsi, ma nella ripresa cala un po’, complice, forse, anche la stanchezza. Conferma, comunque, i segnali positivi inviati nelle ultime uscite.

Cassata 6 – Finché è in campo fa il suo, mostrando il suo potenziale, ma perdendosi in qualche dribbling di troppo. Lecito aspettarsi qualcosina in più in appuntamenti così importanti, ma la sostituzione dimostra che probabilmente gli impegni ravvicinati cominciano a farsi sentire (Dal 9′ st Toure 7 – Di fatto, cambia la partita. Con le sue accelerazioni per vie centrali manda in tilt la fase difensiva avversaria e regala alcune giocate davvero pregevoli. Dal 24′ st Tamba 6 – Quasi non si sente nominare. Fa il suo, mettendo più fisico che tecnica).

Vadalà 5 – Giornata no sotto tutti gli aspetti. Pronti, via, si divora un gol, poi comincia un filotto di errori che mettono a dura prova la pazienza di Fabio Grosso. Difficile trovare un lato positivo nella sua prova. (Dal 38′ st Dieye sv)

Di Massimo 5 – Come Vadalà, dopo aver mostrato grandi cose nelle precedenti uscita, stecca la gara. Divorato dalla difesa avversaria, ha una clamorosa occasione nel primo tempo, ma, probabilmente pensando di essere in offside, cestina tutto. (Dal 9′ st Morselli 4.5 – L’uomo dei gol importanti stavolta manca l’appuntamento col destino. Prima controlla male a tu per tu con Saloni, poi, sul finire del match, calcia alle stelle il pallone del 3-1 da mezzo metro e, per finire, sbaglia anche il rigore).

Pozzebon 5.5 – Rispetto ai compagni di reparto è più volenteroso e nel vivo del gioco, ma da lui è lecito aspettarsi qualcosa di più. Fornisce qualche assist succulento che i compagni sprecano, ma poco altro. (Dal 38′ st Kastanos sv Gioca uno scampolo di gara in condizioni precarie, ma ha l’enorme merito di segnare il primo rigore dopo i tre errori e ridare così speranza).

Grosso 7 – Diamo a Fabio quel che è di Fabio, ancora una volta. Legge meravigliosamente la partita, vincendola con i cambi e trasmette a tutta la squadra quella sicurezza senza cui non si recupera uno svantaggio prima e si resiste a una botta psicologica come il 2-2 all’ultimo istante poi. In questa finale c’è tantissimo di suo.

Edoardo Siddi

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