Le dichiarazioni “shock” di Graziano Cesari

Diciamoci una sacrosanta verità. Siamo tutti abituatissimi, quasi assuefatti, alle polemiche arbitrali che spesso seguono le nostre partite e ai teatrini inneggianti al complotto che le accompagnano. Qualche tifoso si dice persin goduto di tutto questo, altri, e noi tra questi, nonostante l’assuefazione continuano ad esserne piuttosto infastiditi. “La Juve ruba”, “sapete solo rubare”, “partita falsata” o addirittura “campionato falsato” sono le cose più tenere che si sentono dire. Con il rovescio della medaglia che poi quando gli errori invece li subiamo la solfa si tramuta in: “non potete lamentarvi con tutto quello che rubate sempre”.

Ieri si è sentita una voce fuori dal coro. Una voce decisa e che dato il ruolo passato e attuale fa un rumore fragoroso: quella di Graziano Cesari, ex arbitro tra i più apprezzati soprattutto negli anni ’90 e attuale opinionista/moviolista a TikiTaka su Italia 1 il lunedì sera oltre che in varie trasmissioni sportive su Sportmediaset, a partire dallo speciale Champions League che ormai purtroppo non ci vedrà più coinvolti. In una bella e lunga intervista su quanto successo nel week end e non solo, il Cesari-pensiero si può riassumere così: la Juve ruba? Ma fatemi il piacere. Relegando a mere chiacchiere da bar tutte le inutili parole spese nei giorni scorsi e negli anni indietro. Il parere è ancor più autorevole quando dato da un personaggio pubblico e con questo curriculum, intento spesso e volentieri a sottolineare tutti gli errori arbitrali, affermando con la stessa decisione quando ci sono e quando no, a prescindere da chi sia la squadra che ne trae involontario vantaggio o quella che ne viene penalizzata. Su questo punto Cesari si distingue dalla massa dei parlatori post partita: nel sostenere l’assoluta e totale buona fede di quelli che sono né più né meno che errori umani. Forse più umani dei gol mangiati da Dzeko di recente, o da Robinho poche stagioni fa. Nessuno si sogna di pensare che tali errori madornali a zero centimetri dalla porta siano stati fatti per favorire gli avversari di giornata.

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Quanto detto dal brizzolato opinionista parte da una verità tanto semplice quanto lampante: chi vince sta antipatico, quando la Juve non vinceva non c’era tutto questo accanimento nei suoi confronti. Siccome l’assioma è semplice lo è anche il corollario: chi vince tanto suscita gelosie. E la Juve che ultimamente oltre a vincere macina record su record non può che risultare invisa ai tanti anti-juventini. Non si vincono campionati da imbattuti o con il record di punti solo con gli errori a favore. Lui sottolinea sempre questo: errori, mai aiuti. Perché la sudditanza psicologica esiste, ma più verso il campione che verso la squadra. E allora ecco che per entrare nello specifico di uno degli episodi del derby né Totti, né Zanetti, né Maldini in passato pur andando a muso duro contro gli arbitri sono mai stati sanzionati, mentre il gesto di Bonucci di domenica è stato fatto passare dai media come un assedio all’arma bianca. Bonucci che peraltro nell’occasione è stato ammonito, cosa non avvenuta come detto per i predecessori.

Nel suo dire la verità viene quasi da ringraziarlo, così come nell’aver fatto notare agli altrettanto complottisti napoletani (intesi come tifosi del Napoli, non sia mai) che almeno 2 dei 3 gol di Higuain e compagni di domenica sera nascono da azioni irregolari, compreso quello del momentaneo pareggio (fallo di Koulibaly su Cerci in fase di recupero palla per l’1-1, fuorigioco di Gabbiadini prima dell’assist a El Kaddouri per il 3-1 finale). E poco gli importa che qualcuno dicesse di no, lui il regolamento lo conosce e li ha bollati come falli. e come errori, appunto, questa volta pro-Napoli. Eppure nessuno scandalo, anzi.

La lucidità spesso abbandona chi parla di calcio. Fino alle scene tragicomiche di Liguori e Giordano che si imbavagliano ridicolizzando se stessi, i loro tifosi, i loro lettori e persino l’ordine dei giornalisti interi, prendendo posizione in maniera netta e peraltro sbagliata nei confronti di un Direttore di Gara che, se errori ha commesso, di questo appunto si è trattato: errori. Gravi a volte quanto un gol sbagliato davanti alla porta, ma pur sempre errori. I tifosi fanno spallucce, qualcuno come dicevamo quasi gode della situazione. Le chiacchiere da bar nutrono l’invidia di chi sta dietro, e come si dice spesso, la Juve è l’alibi di chi non vince.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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