Sarri, che bordata: “Chi guarda la Juve è una testa di c…”. E parla ancora di fatturato…

Tra fatturato, Palermo e soliti luoghi comuni delle conferenze stampa prepartita, Maurizio Sarri s’è divertito ad essere schietto e sincero, com’è nel suo toscanissimo stile. “Ho detto ai miei ragazzi che chi guarda la Juve è una testa di c…”, il punto più ‘alto’ del suo sermone ai giornalisti. I quali, tra un sorriso ed una faccia strana, hanno tranquillamente incassato.

Sarri ed Allegri possono vantare ormai il record di vittorie consecutive in campionato dei propri club: il Napoli, con 8 successi di fila, ha infatti battuto la prima era Maradona; la Juventus, invece, si è scrollata di dosso il mito di Antonio Conte. Con il tecnico livornese, ben 14 successi consecutivi!

“Dobbiamo pensare solo alla partita di domani, questo è l’effetto di un calcio che a me non piace. Fosse per me si dovrebbe giocare tutti alle 15, inutile guardare le altre”, ha quindi ammesso l’allenatore del Napoli, forse dimenticando degli impegni europei dei bianconeri. Anzi, proprio sul passaggio a vuoto in EL, Sarri ritorna con positività da vendere: “L’uscita dalle Coppe consente di lavorare con più calma e recuperare a dovere le energie fisiche e mentali”. Questione di mentalità, probabilmente. Quella che il toscano ha candidamente ammesso d’invidiare, non senza citare l’onnipresente fatturato: “C’è il piccolo particolare dei 200-300 milioni di differenza – ammette – ma se lo strapotere economico non è sorretto da una grande società non ti fa vincere. Però è lo stesso discorso che possono fare loro contro le big d’Europa. Ma i successi non dipendono solo da questo, hanno calciatori, dirigenti e allenatori di grandissimo livello”.

Livello a cui ispira e s’ispira l’ex Empoli, ancora in corsa per un posto lassù, proprio con i bianconeri. “Società e squadra fortissime, hanno più sicurezze, speriamo di acquisirne pian piano anche noi e vincere qualcosa”, chiosa il tecnico. Dopo una bordata ed una carezza, ecco la certezza: il Napoli combatterà fino all’ultimo.

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