Le voci della Nord – Un altro gioiello della Joya

Ci risiamo. Arriva il Sassuolo, l’ammazzagrandi, che ha vinto contro Milan (solo settimana scorsa), Inter, Napoli e Juve. Sì, Juve, si fa quasi fatica a ricordarlo da quanto tempo è passato, un girone intero, 18 partite fa, ultima sconfitta in campionato degli Allegri boys. E per assurdo proprio per questo motivo anche freschissima nella memoria, proprio perché quel nome, Sassuolo, è rimasto scolpito nella mente di tutti noi. Lo Stadium risponde presente, anche se come spesso succede al tutto esaurito dichiarato non corrisponde il colpo d’occhio perfetto, complice il giorno lavorativo che non consente a molti abbonati che vengono da lontano di presenziare alla sfida.

Allegri per la prima volta in stagione rinuncia volontariamente a Pogba. Fin qui il francese aveva saltato soltanto la trasferta di Udine per squalifica, al suo posto Asamoah. E dietro Rugani per Chiellini, in una prova di difesa a 4 per quello che sarà il probabile schieramento di mercoledì all’Allianz Arena. I tifosi del Sassuolo sono poche decine e si fa persino fatica a sentirli. Noi ci siamo come sempre e vogliamo la vittoria a tutti i costi, per continuare la striscia di risultati utili, garantire la distanza sul Napoli, avvicinarci al traguardo e arrivare a mercoledì con la testa libera dai pensieri del campionato. C’è anche un motivo in più: tifare che Gigi Buffon possa tenere la porta inviolata ancora una volta, per superare il record storico della Juve che appartiene a Zoff e avvicinare decisamente il record assoluto di Sebastiano Rossi ai tempi del Milan.

Pronti via, un’azione meravigliosa Cuadrado-Mandzukic-Dybala con un gran tiro al volo dell’argentino si spegne di un soffio alto grazie a una mini deviazione di Consigli. Spettacolo a 360° dopo meno di 30 secondi e un grande “uuuhhhh” di dispiacere dello Stadium. Mandzukic, dato per stanco, fa il lavoro del mediano avanzato: corre dietro ogni difensore in possesso palla obbligandoli spesso al rilancio forzato che spesso diventa facile preda della retroguardia bianconera. Rugani parte un po’ teso, ma un paio di interventi puliti gli fanno recuperare fiducia in fretta, grazie anche agli applausi dagli spalti che lo rincuorano presto della brutta prestazione di san Siro. Bene così. Uno spavento ce lo fa prendere il Sassuolo quando con un grande assist al volo di Vrsaliko arriva Duncan da dietro calciando di potenza un tiro che si spegne di poco alla sinJoyaistra di Buffon proprio sotto di noi. Questa volta l’”uuuhhh” è di sollievo. Un bel colpo di testa di Sandro si spegne tra i pugni del portiere neroverde e avrebbe meritato miglior fortuna. La Juve, come spesso accade in questo periodo, sonnecchia a tratti ma quando si sveglia regala sprazzi di grande calcio, come nell’azione del gol: Bonucci gestisce un pallone davanti all’area sotto di noi, palla per Cuadrado, tacco per Dybala che gliela rende nello stretto, auto-lancio del colombiano che si mangia Acerbi in velocità, palla restituita a Dybala. E qui ci sta il punto, fermo o esclamativo, come volete voi. Paulo stoppa la palla, se la aggiusta sul sinistro e la mette a giro sul palo lungo. Tutto in una frazione di secondo, tutto a velocità supersonica, tutto meravigliosamente “Joioso”. Per la Juventussss ha segnatoooo il numero 21… Paulooooo DYBALAAAA! Una magia da fuoriclasse puro, di quelle che anche gli avversari alzano le braccia sconsolati.

Da segnalare un bellissimo striscione, accompagnato dal coro dello Stadio, finalmente pro Allegri: complimenti per la panchina d’oro, strameritati, e il coro che inneggia “Portaci a Milano!” (per chi non lo sapesse, sede della finale di Champions di quest’anno)

Il secondo tempo è buono per i rimpianti dei gol mangiati. Khedira, Cuadrado, poi Pogba che entra a un quarto d’ora dal termine, lo stesso Morata, anche lui subentrato, fanno fare un figurone e alzare il voto a Consigli che si oppone in tutte le maniere. C’è tempo anche per vedere due parate vere di Buffon, che dimostra ancora una volta di meritare, anzi strameritare, il record che sta inseguendo: sarebbe un piccolo straordinario premio a una grande e immensa carriera. Intanto, Zoff è superato, e mancano meno di 5 minuti al record assoluto. Forza Gigi!

Finisce 1-0, e noi veniamo via dalla Nord con il sorriso di chi continua a vincere e gli occhi che ancora brillano per il gioiello, l’ennesimo, della nostra piccola punta argentina, che studia sempre più per inseguire le orme del suo maestro, altrettanto piccolo, altrettanto grande, Leo Messi.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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