Juve-Sassuolo: l’analisi del centrocampo – Dalla paura del dopo Pirlo-Vidal al lusso di Pogba in panchina

La gara contro il Sassuolo ha rappresentato per la Juventus un bivio importante per la stagione in corso: la vittoria ha consolidato il primo posto in vista della sfida del derby del prossimo 20 marzo da un lato, e dall’altro prepara alla sfida magica dell’Allianz Arena di mercoledì. Insomma, una vittoria preziosa per la classifica e per il morale, già alto nell’ambiente bianconero.

MEDIANA DA URLO –In tanti si sono distinti nell’anticipo dello Stadium: come non citare l’immenso Buffon o la prova superlativa di Bonucci ed Alex Sandro. Nel complesso c’è da premiare la fase difensiva bianconera che si comporta perfettamente da 10 gare: tutte senza subire gol. A contribuire alla fase di non possesso – come si preferisce in gergo – è il centrocampo di Allegri: duttile, dinamico, tecnico ed estremamente organizzato tatticamente. Marchisio – se non bastassero ancora aggettivi – ha messo in campo una prova di cattiveria, ordine, intelligenza. Bravo ad arrivare prima sulle seconde palle ed è stato unico nell’interdire con eleganza e recuperare la sfera per attuare una transizione positiva. marchi

LE MEZZALI – Il centrocampista juventino è stato supportato da due mezzali di grandissimo valore: Asamoah e Khedira. Per il primo c’era bisogno di acquisire brillantezza atletica e ciò passa anche da una buona tenuta psichica: il campo, i minuti, i compagni sono elementi chiave per il pieno recupero del ghanese che si è fatto valere nel mezzo del rettangolo di gioco. Il tedesco – invece – è la spalla ideale di Marchisio nell’azione di “filtro” quando la squadra è schierata per difendere e chiudere ogni varco agli avversari. Propositivo sulla corsia laterale di Cuadrado, ha mancato la rete da due passi segno che è preparato negli inserimenti e nelle sovrapposizioni.

La partita di Khedira si è conclusa anzitempo, infatti è stato rilevato da Pogba. Il dato è indicativo: una squadra che si permette di lasciar fuori Pogba, Lichsteiner oltre ad avere una panchina di livello assoluto, merita il primato ed il titolo. Basti pensare alla crescita esponenziale del gruppo: ad inizio stagione si temeva che i vari Pirlo e Vidal (a centrocampo) non potessero essere rimpiazzati. Dopo mesi di lavoro, fatica e risultati ci si trova a poter scegliere tra le tante pedine di uno scacchiere perfetto. L’organico completo permettere di lottare su tutti i fronti: quello europeo presenta il Bayern Monaco come ostacolo ma per questa Juve davvero non può far paura nulla.

Simone Di Sano

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