ESCLUSIVA SJ – N. Godden: “Super League? No, la Champions va guadagnata. Conte tecnico di secondo livello”

Negli ultimi giorni è stata avanzata l’ipotesi, ancora remota, di creare una Super League Europea, una competizione top level a cui i club più blasonati possano partecipare a prescindere dal risultato sportivo. Ma sarebbe davvero giusto creare una coppa del genere, a cui si può partecipare soltanto perchè si ha un nome altisonante? Di questo e molto altro abbiamo parlato con Nick Godden, una delle firme di maggior prestigio del Daily Mail.

– Recentemente, è stata avanzata l’ipotesi di fondare una European Super League, guidata dall’imprenditore Ross, già fondatore di uno dei tornei estivi più importanti. Si tratta di una possibilità reale?

Io credo che i club sicuramente abbiano la capacità di creare una European Super League. Ma esso richiederebbe che tutti i più grandi club, e per più grandi intendiamo più ricchi, vadano a partecipare. Puoi sicuramente vederlo dalla prospettiva dei club estranei alla Premier League – la loro preoccupazione è che potrebbero non essere in grado di competere a livello finanziario con le potenze economiche della Premier League.

– Credi che in futuro un torneo del genere possa prendere il posto della Champions League? Se sì, perché?

Ho seri dubbi a riguardo, in ogni caso sicuro non nel futuro più immediato. Sarebbe disastroso per il calcio europeo. Causerebbe indignazione tra i tifosi e porterebbe i club ricchi a essere ancora più ricchi strapperebbe a club come Leicester, Tottenham e West Ham l’opportunità di realizzare il sogno di giocare a livelli più alti.

– A tuo parere, è giusto creare una competizione per cui l’accesso prescinda dai risultati sportivi?

Assolutamente no. Una competizione basata solo su inviti per i cosiddetti ‘elite’ club distruggerebbe totalmente l’integrità del gioco in Europa. La possibilità di giocare in Champions League deve essere guadagnata. Club come il Manchester United non hanno il diritto automatico di giocare in una competizione top-level semplicemente perchè sono il Manchester United. Trovo divertente che le ‘big five’ si trovino in realtà al terzo, quarto, sesto e settimo posto in questo momento.

– Durante le ultime stagioni, le squadre inglesi hanno trovato molte difficoltà in campo internazionale, ma in questo momento la Premier League è di sicuro il campionato più competitivo. Quali sono le cause di queste difficoltà?

Si tratta di una cosa difficile da spiegare. Si è passati dall’avere regolarmente squadre tra le final four della Champions League alle difficoltà che i club di Premier League hanno incontrato nelle ultime stagioni. Certamente, Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco – che hanno vinto il torneo in quattro delle ultime cinque stagioni – hanno squadre migliori. Tutti i migliori giocatori al mondo – Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar, Luis Suarez, Gareth Bale, Manuel Neuer – giocano in Spagna e Germania e la Premier League hanno dovuto accontentarsi di giocatori di secondo livello. La natura competitiva della Premier League comparata con quella degli altri campionati europei probabilmente non aiuta e anche il fatto che non ci sia una pausa invernale per i club inglesi potrebbe avere avuto un effetto nelle ultime stagioni.

– Antonio Conte, con ogni probabilità, sarà il nuovo allenatore del Chelsea. Come è stata accolta questa notizia in Inghilterra?

C’è la sensazione che il Chelsea si sia trovato a scegliere un manager di secondo livello. Hanno esonerato uno dei migliori allenatori dell’ultimo decennio, Jose Mourinho, e con Pep Guardiola che ha accettato il Manchester City e Carlo Ancelotti accasato al Bayern, il Chelsea non aveva la possibilità di scegliere coach d’elite in Europa adesso. Antonio Conte ha ovviamente fatto un fantastico lavoro con la Juventus, ma Allegri è stato in grado di raggiungere quel successo fin da quando è arrivato. Conte – astuto, tattico – non colpisce come il tipo di allenatore che Roman Abramovich normalmente vuole al comando, quindi sarà interessante vederlo all’opera.

– Con l’arrivo di Antonio Conte, Cuadrado può tornare a Londra oppure credi resterà in bianconero?

Cuadrado davvero non è stato in grado di destare qualsiasi tipo di impressione durante il suo breve periodo al Chelsea. Conte non l’ha mai allenato prima quindi è difficile sapere come possa valutare il colombiano. Essendo stato eccezionale alla Fiorentina, Conte potrebbe sentire che sia meglio perseverare con lui.

Intervista realizzata da Corrado Parlati

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