Sì, Claudio: è stata una caduta di stile

Banner-Editoriale-Cristiano-CorboL’ha fatto senza pensarci troppo: le scuse lo dimostrano, lo certificano. E in un certo senso, finiscono anche per condannarlo. Claudio Marchisio ha sbagliato: è questa la premessa che occorre fare. Innanzitutto nel modo: che se nella tua piazza virtuale hai milioni di visitatori in tutto il mondo, il miglior metodo per evitare grane è sempre quello di rientrare nel politicamente corretto. Quindi, ha peccato specialmente nel contenuto: tirare in ballo i “non vedenti” è già di per sé offensivo – sebbene molto dipenda dal modo in cui li si tira in ballo, sia chiaro -, ma anche ingenuo e facilmente attaccabile.

È stato lo sfogo di un secondo, quello del tifoso davanti alla tv, magari alle prese con imprecazioni ben peggiori. È stato l’attimo di poca lucidità, col cuore in gola per una serata apparentemente senza risvolti positivi. Ci ha pensato Bonucci, a ritrovarli: però il tweet è rimasto. Ed ha alzato il solito polverone di cui si cibano i polemisti, stavolta pure col proprio carico di ragione. Già, perché è dura stare dalla parte di Claudio.

Una caduta di stile, ecco tutto. Non una di quelle che “se ci fosse stato l’Avvocato, non sarebbe mai accaduto”: del resto, i paragoni restano improbabili. Erano altri tempi, altri modi di approcciarsi al mondano. Tuttavia persiste l’immagine di uno scivolone degno di nota, e forse di punizione. Di sicuro, degno di una posizione chiara ed ufficiale della società. Almeno nei confronti di Cerqueti.

Ah, un ultimo appunto: non lo si paragoni a Sarri, neanche per un istante. L’intento del tecnico napoletano era offensivo: quello di Marchisio è puramente scherzoso. Dettagli? Non proprio. In ogni caso, dalle cadute di stile ci si rialza in un solo modo: facendo rispondere al campo. Con tutto quel talento, chissà quanto parleranno i piedi del Principino.

Cristiano Corbo

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