Il ritorno di Asamoah e Pereyra: come cambia la Juventus

Come è ormai più che conclamato, la forza della Juventus degli ultimi anni sta nella grande qualità della rosa, non solo di quella degli 11 più assidui titolari. Nonostante la dea bendata spesso faccia degli scherzetti alla Vecchia Signora, vedi gli ultimi infortuni, seppur non gravi, di Marchisio e Chiellini, alla fine la grande qualità di cui si parlava poc’anzi sopperisce a queste mancanze.

A VOLTE RITORNANO – Poi c’è la Coppa Italia. Pratica semi-archiviata contro l’Inter, ma guai ad abbassare la guardia. Per pura logica è impensabile schierare i titolarissimi, ma coloro che saranno chiamati in causa certamente non deluderanno le attese. In particolare parliamo di Pereyra e Asamoah, due pedine importanti nello scacchiere tattico di Allegri, poco impiegati questa stagione, a causa dei loro continui problemi fisici. Ricordiamo comunque il gran match del ghanese contro l’Udinese in campionato, dove si mise in mostra in una prova sopraffina di grande sostanza. Il cileno ha, anch’esso, giocato in campionato, ma da poco è a completa disposizione del mister.

OCCASIONE – Il banco di prova di stasera sarà importante per entrambi, considerato che dovranno rispondere presente alla grande opportunità che verrà data loro. E’, infatti, quasi certo un loro impiego già dal primo minuto in un centrocampo tanto di contenimento quanto di spinta in fase di contropiede. Probabile una difesa mobile, con le fasce pronte a ripartire. Entrambi potranno portare un grande valore aggiunto, sia in termini tecnici che tattici.

GRANDE DUTTILITA’ – Ricordiamo, infatti, che Pereyra, volendo, può avanzare rispetto alla linea dei centrocampisti e posizionarsi sulla trequarti, pronto ad assistere le due punte. E’ altresì vero che il sudamericano ha anche spiccate doti di corsa, utili a rallentare il centrocampo interista nella costruzione del gioco. La duttilità tattica del ghanese è pressoché illimitata: nato interno di centrocampo può essere schierato anche come esterno sinistro, mediano, trequartista e all’occorrenza terzino sinistro.

RIPARTIRE PER RESTARE – Ovviamente non ci sarà bisogno che occupi tutti questi ruoli, ma ciò costituisce un motivo in più per schierarlo, potendolo adattare a diversi momenti e fasi di gioco. Non a caso proprio Allegri ha detto in passato di lui “è come uno di quei cavalli che stanno fermi a lungo, e appena hanno occasione, ripartono a mille”. Sicuramente entrambi sfrutteranno a dovere questa occasione, e chissà che non possano insinuare altri dubbi nella mente dell’allenatore sul fatto di doverli schierare più spesso anche negli ultimi match di campionato.

 

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