Un Bonucci galvanizzato affossa l’Inter e fa sognare i bianconeri

Di rapina, da attaccante vero. Il derby d’Italia se lo prende la Juve grazie alla zampata decisiva di Bonucci (grazie alla gentile concessione di D’Ambrosio) che sblocca una partita dura, non certo troppo spettacolare e a tratti anche bloccata. Ma per il numero 19 bianconero non c’è solo il gol in avanti, c’è anche tanta sostanza soprattutto dietro: leadership, pulizia, sicurezza. Risultato? Palacio e Icardi inermi, inoffensivi.

LEO GALVANIZZATO – Leo non è di certo uno che si monta la testa, ma se un personaggio come Guardiola nel post Juve-Bayern dice pubblicamente che lui è “uno dei suoi giocatori preferiti” qualcosa nella testa scatta, anche nel più imperturbabile e umile dei calciatori. E’ galvanizzato inoltre dall’importante scenario, contro l’avversaria di sempre. Gli riesce praticamente ogni cosa con semplicità quasi disarmante, con quella sicurezza granitica. E dopo aver indirizzato la partita nel canale preferenziale con il gol dell’1 a 0, la strada è tutta in discesa per i bianconeri che gestiscono il vantaggio, raddoppiando poi con Morata con il penalty che lui stesso si procura. Unica pecca nel finale, atteggiamento quasi spavaldo con annessa incazzatura di Allegri.

E Trezeguet in tribuna, con quell’inserimento di rapina del buon Leo, si sarà ricordato dei bei vecchi tempi andati. E soprattutto avrà pensato che questa Juventus è in buone, buonissime mani per il futuro prossimo.

 

Oscar Toson

 

 

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