Robben accusato di essere un simulatore: è polemica in Germania!

Alti, grossi, forti. Almeno finché non si trovano dentro l’area di rigore. Strano il corpo dei calciatori, che spesso sembrano fatti di carta, appena avvertono un minimo contatto a pochi passi dal dischetto. E pensare che secondo qualche testa illuminato tale comportamento sia prettamente italiano, come se fosse quasi una dote innata. Ma, si sa, tutto il mondo è paese. E l’hanno capito pure in Germania, dove Arjen Robben è entrato nell’occhio del ciclone per essere stato accusato di avere il vizietto della simulazione.

Capita che mercoledì sera, in occasione dei quarti di finale della coppa di Germania contro il Bochum, al Bayern Monaco viene assegnato un calcio di rigore. Niente di anormale, se non che il contatto tra Robben – che non godeva già di una buona reputazione – e Simunek sia, a detta di molti, davvero lieve.

“Il comportamento di Robben non mi piace, non lo sopporto”, dice il portiere avversario a fine partita. E pure l’allenatore del Bochum, Verbeek, ci va giù pesante: “Il contatto c’è, ma non è rigore. Quando sente un contatto Robben cade, lo sappiamo tutti come fa. Anche io sono olandese, ma mi vergogno”.

Ma dal Bayern non ci stanno. E così Neuer definisce “legittimo lasciarsi cadere”, mentre lo stesso Robben si difende: “Ma di che parliamo? Ultimo uomo, mi tocca, chiara occasione da gol: giusto sia il rigore che il rosso. Le regole sono queste”. Fatto sta che la situazione è diventata bollente e, ora, l’esterno bavarese è al centro delle polemiche.

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