Morata, ora la consacrazione. E poi il Real? La Juve studia il colpaccio

Se c’è una dote di Alvaro Morata che è indubbia, è sicuramente la capacità di spaccare le tifoserie. Non che lo spagnolo sia un bad boy, ma le opinioni su di lui sono spesso discordanti: a Madrid, c’è chi lo ama e lo rivorrebbe subito in blanco e chi invece non pensa sia un attaccante di livello; a Torino, specialmente negli ultimi mesi, s’è creata la stessa situazione. E, di mezzo, c’è la famigerata recompra: trenta milioni e Alvaro tornerà a casa. Ma ci sono diverse considerazioni da fare.

La prima è che tutto dipende dalla volontà del ragazzo. Secondo quanto riportato da ‘Marca’, Perez sarebbe interessato a esercitare il diritto di riacquisto unicamente per rivendere Morata in Premier League: ci sono Liverpool e Manchester United su di lui e sarebbero disposte a pagare anche cinquanta milioni di euro per averlo. Non ci sarebbe spazio per il canterano nella rosa progettata da Zidane, che non stravede per l’attaccante bianconero, ma vorrebbe invece Paul Pogba: questa è un’altra storia, però, e allo stato delle cose una cessione di Paul non è nei piani.

Tornando a Morata, la Juve ha già fatto una scelta: il rinnovo di contratto – fino al 2020 – è stato un attestato di fiducia importante, nel momento peggiore della sua avventura italiana. I gol dell’ultimo periodo sembrano aver ripagato la società torinese, ma Allegri si aspetta ancora di più: l’Europa potrebbe essere il banco di prova decisivo. Alvaro ha dimostrato di saper incidere nelle notti che contano e, se riuscisse a farlo di nuovo, potrebbe consacrarsi una volta per tutto. A patto che ai gol in Champions corrisponda la giusta continuità in campionato.

Il quadro generale lascia presagire che lo spagnolo possa decidere di rimanere a Torino, dato che per lui a Madrid non sembrano esserci grandi progetti. La differenza potrebbe farla il cuore, che è rimasto e rimarrà blanco. Ma, in ogni caso, la Juve non si farà cogliere impreparata: ben felici se Morata dovesse restare, ma pronti a sferrare il colpo in caso di addio.

L’indiziato numero uno è Edinson Cavani, che vuole lasciare il Psg: la convivenza con Ibrahimovic è davvero difficile e questo potrebbe essere l’ultimo treno per tornare protagonista in un palcoscenico importante. L’ostacolo è principalmente economico, perché la volontà ci sarebbe: Cavani percepisce nove milioni all’anno ed è valutato non meno di cinquanta milioni.

Il costo del cartellino potrebbe essere ammortizzato proprio grazie alla cessione di Morata, che porterebbe in cassa non meno di trenta milioni, ai quali andrebbero sommati quelli risparmiati sull’ingaggio dello spagnolo – nell’ordine dei sei milioni lordi. Resterebbe, tuttavia, il nodo dell’ingaggio: è fuori dalla portata dei bianconeri, che hanno un tetto di circa cinque milioni di euroPogba, il più pagato, ne guadagna quattro e mezzo, più bonus. La soluzione sarebbe solo una: spalmare l’ingaggio su più anni e riconoscere al giocatore un sostanzioso premio all’atto della firma. Ciò permetterebbe di colmare la differenza con quanto percepirebbe al Psg, senza gravare eccessivamente sul bilancio.

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