Buffon, dai pali alla poltrona: con il bianconero come sfondo di vita

Sempre più numero uno, sempre più Gigi Buffon. Il capitano bianconero, a trentotto anni appena compiuti, è sempre più il cardine della Vecchia Signora, non solo per le sue grandi prestazioni ma anche per il suo strabordante carisma.

FATTORE IN PIU’ –Gigi è stato fondamentale, mi ha scosso e mi ha aiutato a uscire dalla crisi”. Parola di Alvaro Morata, a testimonianza di quanto appena detto. Buffon è ormai imprescindibile per la squadra, un punto fermo del presente juventino e non solo. Sì, perché il futuro potrebbe vederlo protagonista ancora come rappresentante della Signora, non più tra i pali, ma come dirigente. Un futuro che tanto farebbe piacere ai tifosi e che tanto potrebbe aiutare al tramandare lo stile e la mentalità Juve.

LE PAROLE CONTANO – Gigi è stato in grado in questa metà stagione di essere il pilastro della rinascita bianconera: l’inizio difficile è stato superato soprattutto alle sue importanti, fondamentali parole nel post Sassuolo, quando il futuro sembrava quantomai incerto. Con i suoi consigli, il suo saper spronare e allenare le menti dei nuovi arrivati, il numero uno ha dimostrato cosa significa essere un vero leader. Uno che non si arrende mai e che è sempre pronto a superare i propri limiti. Ma che, soprattutto, è sempre pronto a dare il massimo per la propria Signora.

COLLANTE – Inoltre, la funzione maggiore, è stata quella di fungere da collante tra spogliatoio e società. Sì, perché dopo i primi risultati negativi, il pessimismo aleggiava in casa bianconera e Gigi è stato uno dei pochi a muoversi con lucidità e freddezza: calcolo matematico delle gare e dei tanti punti ancora a disposizione, motivazioni e vero e proprio “mental training” per i propri compagni e soprattutto parole rassicuranti nei confronti anche dei dirigenti. Perché lui è uno che nelle situazioni difficili sa sempre cosa fare, senza mai tirarsi indietro. Con la sua esperienza dentro e fuori dal campo, nessuna difficoltà sembra più insormontabile. Insomma, un tuttologo imprescindibile, per la rinascita.

Rinascita che porta, forse più di chiunque altro, il suo nome. Quello dell’inarrestabile, l’infinito e il solo: Gianluigi Buffon.

Mattia Riccio (@MattRiccio11)

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