Juve-Inter, l’analisi della difesa: solidità e concretezza. Da lì non si passa

Una delle gare più sentite della stagione terminata in uno dei modi migliori. Juventus-Inter ha emanato l’ennesima sentenza: i bianconeri ci sono, eccome. Un 3-0 netto che lascia poco spazio alle interpretazioni e spalanca le porte verso la finale nonostante ci sia ancora da giocare il ritorno a San Siro. Una prova super da parte degli uomini di Allegri che hanno saputo dominare il campo a suon di bel gioco. La performance è stata ottima anche per quanto riguarda la difesa bianconera che è stata solida e concreta, ma soprattutto in grado di contenere un attacco che si presentava allo Stadium pieno di buoni propositi.

NETO – Di solito quando scende in campo di lavoro ce n’è poco e anche stavolta è andata così. Ma il portiere bianconero si è fatto trovare pronto in un’occasione, effettuando una parata decisa grazie ad un volo plastico. Punizione battuta da Ljajic, Murillo colpisce sicuro di testa, ma deve fare i conti con Neto che vola e la blocca.

CACERES – Prova più che sufficiente anche per Martin. Il difensore bianconero si fa trovare sempre sul posto e sul pezzo, contenendo e fermando le azioni d’attacco dei nerazzurri che provano più volte a manovrare in area di rigore. Caceres si è dimostrato puntuale per l’ennesima volta e adesso quelle voci che lo vedono con un’altra maglia addosso sono più lontane.

BONUCCI – Deciso, concreto e grintoso. Se poi riesce ad inventare anche con i tiri lunghi, allora ci sono solo complimenti per lui. L’azione parte spesso da lui e più volte riesce a creare, mettendo i giocatori davanti al portiere. Pogba non prende la palla per un soffio dopo una sventagliata di Leonardo. E poi il difensore bianconero usa tutte le armi a sua disposizione: fame, decisione e grinta. Ecco, forse leggermente troppa dato che nel primo tempo viene ammonito.

CHIELLINI – Sono almeno tre i salvataggi in scivolata di Giorgio durante la gara e pure decisivi. Ottima anche la sua prestazione, sempre puntuale e in grado di allargare il suo raggio d’azione. Il numero tre non si lascia impensierire dal tridente di Mancini che puntualmente sbatte contro il muro bianconero e torna indietro. Da lì non si passa.

Moira Marchetti 

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