La chiave tattica: Juve forza nove, ma che sofferenza nel finale

Non è stata una partita capace di regalare molte emozioni quella tra Sampdoria e Juventus: i bianconeri, una volta trovato il gol, in entrambe le frazioni di gara, hanno abbassato notevolmente i ritmi di un match che non è mai riuscito a decollare del tutto, fornendo una prestazione di sostanza, fondamentale per portare a casa i tre punti.

Vista l’assenza di Claudio Marchisio, Allegri decide di riproporre Hernanes in cabina di regia: nessun cambio di modulo, quindi, ma un’occasione ghiotta per il brasiliano, che si è reso protagonista di una discreta prestazione, fondamentale per recuperare fiducia. Sulle fasce, vista la pericolosità di Eder e Carbonero, Max punta tutto sulla coppia di esterni composta da Lichtsteiner ed Evra, capaci di garantire maggiore sicurezza in fase difensiva. La Samp inizia la gara in maniera timida, gli uomini di Montella sono troppo schiacciati dietro la linea del pallone. Cassano non va a disturbare Bonucci in fase d’impostazione, ma il difensore viterbese, vista la grande densità in mezzo al campo, non ha grossi spazi per servire i compagni. Quando una delle due mezze ali del Doria esce a chiudere sul centrocampista in possesso di palla, l’altra va a stringere, creando così degli spazi sulle corsie esterne. Manca Marchisio, dicevamo, e allora a salire in cattedra è proprio Leonardo Bonucci, che pesca Pogba in area: il francese controlla il pallone e se lo porta verso sinistra, per poi spedirlo alle spalle di Viviano. A partire dal quarto d’ora, i ritmi della gara, già non elevatissimi, continuano ad abbassarsi, con i padroni di casa che provano a impensierire Madama, che poche volte riparte all’attacco dopo il primo gol. Al 35’ è già tempo di cambiare per Montella: Soriano è costretto ad abbandonare il campo, al suo posto entra Ivan, e la variante tattica fa ben sperare. Con lo slovacco che tende ad allargarsi, Carbonero gioca molto più vicino a Cassano e, in fase di non possesso, si porta in zona Hernanes.

I primi 70 secondi della ripresa vedono Dybala come protagonista assoluto: l’argentino si allarga, prova il cross al centro, contrasta, recupera palla, si fa servire dai compagni e trova uno spazio delizioso per Khedira, che a tu per tu con Viviano segna il gol del 2-0. I ritmi si abbassano di nuovo, Allegri non è contento del giro palla eccessivamente lento e della troppa attesa dell’avversario nella propria metà campo. Il diktat è chiaro: bisogna assolutamente evitare di ripetere quanto messo in scena nel finale di gara con il Carpi. Le cose migliori, per i padroni di casa, nascono dalla corsia di destra, con Cassano, Carbonero e Cassani a triangolare in rapidità, mettendo a ferro e fuoco la corsia di competenza, mentre da sinistra le occasioni create sono davvero poche. Dal possibile 3-0 sfiorato da Morata, pescato in area con un pallone perfetto da Hernanes, Cassano riporta la Samp in partita, complice anche una lettura imprecisa da parte della retroguardia bianconera. La Juventus deve assolutamente cambiare atteggiamento, Cuadrado entra al posto di Lichtsteiner, in modo da poter pungere maggiormente gli avversari in caso di contropiede.

Al 27’ del secondo tempo, Montella manda in campo Muriel al posto di Barreto, ridisegnando la squadra con Ivan e Carbonero al centro del campo insieme a Fernando. Gli spazi per le ripartenze a disposizione dei bianconeri, adesso, aumentano notevolmente e Allegri manda in campo Zaza al posto di Morata. Gli ultimi minuti sono di tensione pura per i bianconeri, con la Samp che prova il tutto per tutto, ma la difesa, soprattutto grazie ad uno straordinario Chiellini, riesce a reggere e la Juventus porta a casa altri tre punti.

Corrado Parlati

 

Impostazioni privacy