Bentornato calciomercato, sarà un lunghissimo mese. E tutto da vivere su SJ!

I volti sfatti di ore di lavoro, i cuori dei tifosi pieni di speranza. Le contestazioni per addii sempre troppo frettolosi, le attese all’aeroporto per il nuovo idolo della folla. Il sempreverde “lo prendo sicuro al fantacalcio” e poi non segna neanche a porta vuota, il solito “ma dai, è un altro brocco” e svolta la stagione alla sua squadra.

Ecco: bentornato calciomercato, sarà un mese lungo. Lunghissimo. Pieno zeppo di trattative, di contatti, di occhiate ed adocchiamenti. E poi di colpi di scena, di affari sfumati all’ultimo secondo, di visite mediche nei luoghi più disparati. Con il tempo che pressa, con l’ansia del risultato mista ai vuoti estivi da riempire in fretta e furia. Tipo il buco in regia – o sulla trequarti – lasciato in estate da Marotta e Paratici. O anche quello che si formerà con il (molto) probabile addio di Zaza. Oppure, dato che siamo in vena, come un Caceres in partenza ed un jolly da trovare disperatamente.

CIAK, SI GIRA! – Ecco: bentornato calciomercato. Sarai tremendamente intenso. Anche perché siamo alle solite: ci sono tanti nomi, ma così poche opzioni concretizzabili. Specialmente lì dove il gioco prende la sua essenza e propaga magia.
L’assurda convinzione che “morto un Pirlo se ne fa un altro”, ha difatti lasciato all’istante quei pochi attimi che ha trovato. No, certi giocatori sono insostituibili: semmai può mutare il contorno, non di certo la portata principale. E come si fa in un meccanismo ben oliato? Si cerca qualcosa di simile, che magari possa interpretare lo stesso ruolo però con particolarità diverse. Da qui: Banega, Gundogan e Moutinho. Con il primo in procinto di rinnovare con il Siviglia (ma chissà…), con il secondo raggiungibile solo a giugno, con il terzo pronto a sposare quell’assegno infinito che lo Zenit gli sta per staccare. Insomma: è una vita di strade in salita. Tuttavia con un orizzonte chiarissimo davanti: perché prima o poi sorgerà il sole Mandragora. E sarà una luce così abbagliante…

“TAPPABUCHI” – Nel mentre qualcuno arriverà, sia chiaro: Marchisio non può reggere le sorti di una squadra, o almeno non può farlo tutto da solo. È che Hernanes continua a non fornire garanzie, e pure Lemina non sembra il più pronto di questo mondo. Ci vuole tempo. E un innesto, uno di quelli decisamente importanti. Stessa storia in attacco: Zaza andrà via, a meno che l’ars eloquendi di Max Allegri si trovi in vena di fare miracoli. E pure qui: dove lo prendi un attaccante da un gol ogni 71 minuti? Niente doppioni, solo varianti: da El Shaarawy a Lavezzi, passando per i nostalgici ritorni di Matri e Osvaldo. Giocatori che un certo feeling con la porta, quando vogliono, ce l’hanno.

E CHI CORRE? – Dulcis in fundo, serve riparare la perdita Caceres: conteso fra due fuochi milanesi, sebbene voglioso di tornare tra le grazie di Allegri. Verosimilmente ciò non accadrà: allora la Juventus ha già puntato Tomovic. E Vrsaljko, e Sala. Insomma: c’è ancora da lavorare. Oggi si festeggia, però: si brinda al nuovo anno e ad una nuova vita. Sempre bianconera. Sempre vittoriosa. Sempre tutta va godere fino alla fine.

Cristiano Corbo

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