Lemina, c’è un’autostrada di opportunità: ma la sua permanenza dipende da un fattore

L’inizio in sordina, il prosieguo da giocatore vero. Alla fine, quella prestazione in casa del Sassuolo che l’ha portato indietro di tanti, tanti passi. Insomma: è ancora da valutarlo bene, Mario Lemina. Vuoi perché il prezzo resta importante (11 milioni di riscatto, 1.5 milioni già pagati per il prestito oneroso), vuoi perché trovare un’effettiva quadra tattica al gabonese resta comunque problematico. Insomma: i numeri, in tutti i sensi, non gli danno una mano. Ma può dargliela la sua duttilità.

I NUMERI – Undici presenze in stagione – sette con la maglia bianconera, quattro con quella dell’OM -, e pure una rete siglata. Accadde a Napoli, nella bolgia del San Paolo: sintomo di un caratterino niente male. Che stava uscendo, forte e chiaro: poi però la malasorte bianconera gli ha bussato. E lui, candidamente, le ha spalancato le porte. Non solo è vittima del tornado post Reggio Emilia, non solo si becca quattro panchine nelle successive cinque, ma si ritrova anche con un’infiammazione incredibilmente fastidiosa al tendine rotuleo. Lo scontro col destino è inevitabile.

FATTORE DECISIVO – E ci sono periodi in cui, la sorte, in fondo, decide ch’è arrivato il momento di rincarare la dose. La Juve va, lui si ferma. E chissà per quanto. Voci di corridoio lo danno di nuovo all’opera ad inizio gennaio, altri ne stanno decretando già la fine con la Juventus. Insomma: resta tutto da valutare. Quel ch’è certo, ecco, è che si dovrà trovare un ruolo chiave per Lemina nella nuova veste della Vecchia Signora. Non da protagonista, certo. Ma da principale comprimario. Solo questo potrà far pendere la bilancia del riscatto verso gli undici milioni che dovrebbe versare Marotta. Eccolo, il fattore decisivo. Praticamente fondamentale. Incredibilmente difficile.

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