C’era una volta lo sport romantico: quando il dio denaro non è tutto

Amaury Sport Organisation dichiara guerra all’Uci, l’Unione ciclistica internazionale: dal 2017, le corse organizzate dall’Aso non faranno più parte del World Tour, Tour de France incluso. La riforma voluta dalla federazione non soddisfa gli organizzatori della corsa a tappe più famosa del mondo, poiché, secondo loro, l’Uci sta virando verso un sistema tutto basato sugli interessi economici.

NEL BASKET – Ma questo non è un caso isolato. Anche nel basket, infatti, è in corso una scissione: la Fiba, la federazione internazionale, vorrebbe organizzare un’altra competizione europea, in contrapposizione all’Eurolega, attualmente in mano alla Uleb, l’associazione dei club più ricchi del continente.

La Uleb ha siglato un contratto con Img, colosso americano del marketing, che garantirà 872 milioni di euro per i prossimi dieci anni. Ma l’Eurolega cambierà completamente volto: undici squadre su sedici avranno l’accesso garantito. E, chiaramente, saranno le squadre più famose, quelle che generano più ascolti. Tradotto in termini calcistici, è come se la Uefa volesse organizzare una Champions League, cambiando i criteri d’accesso e garantendo un posto a squadre come Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco e via dicendo.

E NEL CALCIO? – A dire il vero, però, l’idea di una superlega per i grandi club europei non è nuova: qualche anno fa, per esempio, il ‘Times’ parlò di un progetto della Qatar Sport Investment – proprietaria del Psg – per l’organizzazione della Dream Football League, che avrebbe dovuto garantire circa duecento milioni di euro a ogni partecipante. Che la cosa non si sia poi realizzata è un altro discorso, ma l’idea è concreta e gira nell’ambiente. Non a caso, infatti, ci ha pensato pure Murdoch, che con le sue televisioni alimenta l’economia pallonara: la possibilità di trasmettere a cadenza settimanale sfide tra i top club europei è davvero ghiotta.

DENARO O CUORE? –  Non è un caso che queste idee sorgano nei movimenti che generano più introiti e hanno più seguito. È lo scontro tra chi guarda ancora ai valori dello sport e chi, invece, considera il calcio, il basket o il ciclismo un altro campo in cui investire.

Perché s’è chiaro che una superlega calcistica sarebbe una miniera doro, allo stesso tempo ucciderebbe quel romanticismo che non ha prezzo. A fronte di un’elevatissima competetività dell’ipotetico campionato europeo per club, i campionati nazionali si ritroverebbe decisamente svalutati. E gli stessi tifosi, che hanno sempre meno valore nel circus, si troverebbero impossibilitati a seguire la propria squadra del cuore: pochi hanno la possibilità di viaggiare in giro per l’Europa, praticamente una volta a settimana.

IL PROFUMO DEL CUOIO – Il calcio, per tanti, non è solo uno sport: è aggregazione, spirito di appartenenza, vero e proprio amore. Emozioni e sensazioni che vanno oltre il bel gioco e i grandi nomi: il calcio vero è negli occhi di ogni bambino, che s’illuminano quando incrociano una sfera di cuoio. E, allora, in un mondo dove il dio denaro ha sempre la meglio, speriamo che possa rimanere quel pizzico di sentimentalismo, che in fondo ci fa innamorare ogni volta che vediamo dare due calci a un pallone.

Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)

Impostazioni privacy