Un tema in bianco e nero: come in un sogno

Seguire questa stagione della Juventus assomiglia tanto a quei sogni in cui si mescolano immagini dell’infanzia con quelle da film dell’orrore, poi seguite da scene di vita quotidiana del tutto paradossali. Prima di campionato col turno facile casalingo con l’Udinese, ma è 0-1.  E l’incubo continua con la successiva gara casalinga in cui addirittura il Frosinone (ancora a digiuno in serie A) passa indenne quella che era la fortezza dello J Stadium. Nel frattempo si vince a Manchester in Champions dove domineremo il girone, quasi. Ci battono anche Roma e Napoli. Il derby no, neanche negli incubi. Anzi lo vinciamo esattamente come l’anno scorso. Infine anche la cena pesante viene digerita e comincia una serie di vittorie che fanno riaffiorare la Juventus dai bassifondi. Vittorie prima stentate, poi sempre più convincenti che culminano con il doppio colpo in trasferta con Palermo e Lazio. Il tutto grazie al redivivo 3-5-2 che però è targato Allegri, non Conte. Dicembre porta la prima resa dei conti, con i verdetti definitivi dei gironi di Champions. Ricapitoliamo, Juventus prima in classifica dopo aver bissato il successo sugli sceicchi d’oltre Manica e basterebbe un punto a Siviglia, contro l’ultima in classifica, per rimanere tale ed evitare la rogna di un confronto a Febbraio con Barcellona o Bayern (di Vidal e Coman: sarà un sogno?). La Juve vista in Andalusia però è ondivaga come in tutta questa strana annata finora. A tratti arrembante, a tratti intimorita. Alvarito Morata, sbocciato lo scorso anno soprattutto sui palcoscenici europei, è forse troppo teso per dimostrare di valere il posto da prima punta titolare. E si divora due occasioni incredibili. Paulo Dybala invece mette in crisi spesso la retroguardia spagnola, ma le sue intenzioni si bloccano sul limite della traversa. E allora tocca a Buffon mantenere la Juventus in vetta, e ci siamo abituati. Poi segna Fernando Llorente, uno dei suoi stacchi da centravanti vero, supera tutti i difensori e spara una testata che manda la palla in fondo alla rete. Fernando non esulta però. Come? L’abbiamo ceduto al Siviglia? Gratis? Non preoccupatevi fra poco la sveglia suonerà.

Salvatore Arpaia

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