Juve prima in Italia per fatturato, ma l’Europa resta lontana

Grazie ai risultati sportivi ottenuti nella passata stagione, ma anche grazie alla gestione societaria e agli introiti dello Stadium, la Juventus è riuscita a raggiungere e superare la soglia dei 300 milioni di euro di fatturato. Ma se in Italia primeggia, in Europa la distanza da colmare è ancora tanta, sempre in termini di somma dei ricavi. Nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è presente una interessante analisi al riguardo.

ENTERTAINMENT – In parte questa differenza dei ricavi può essere assoggettata alla differenza e all’andamento dei Pil nazionali dei vari paesi europei, ma soprattutto per quanto riguarda il mondo pallonaro, si tratta di scelte non sempre oculate e talvolta discutibili nel momento in cui il calcio è diventato puro intrattenimento e spettacolo. Una conversione all’entertainment come dice Marco Iaria, con le squadre che diventano dunque marchi mondiali.

CONFRONTO IMPARI – I ricavi della Juve si attestano sui 328 milioni di euro, staccando di circa 100 milioni il Milan secondo (224 ndr.) e la Roma terza a 187. Se confrontiamo questi dati con quattro superpotenze europee, non c’è storia. Real Madrid, Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco viaggiano sul mezzo miliardo circa di fatturato totale. Ai primi due posti ci sono infatti la squadra di Florentino Perez con 578 milioni, con i catalani poco dietro con 566. Gli inglesi si attestano a 519, mentre i tedeschi a 474. I bianconeri dunque hanno rafforzato la loro presenza nella top ten europea, ma la concorrenza è spietata. Se poi ci aggiungiamo anche la nascita di multinazionali sportive, come il Manchester City che insieme al New York City, Yokohama e Melbourne fattura 2,8 miliardi di euro, il gioco è fatto.

INTERNAZIONALIZZAZIONE – Tornando al confronto tra Juventus e big europee, emerge come il settore che andrebbe implementato maggiormente sarebbe quello commerciale. La Juventus dal marketing incassa 54 milioni, spiccioli paragonati ai 216 del Bayern o ai 241 del Manchester United. Da questo punto di vista il contratto firmato con Adidas recentemente permette di aumentare le proprie entrate proprio in questo settore. Un altro grande passo da compiere è l’internazionalizzazione del brand, aumentare la conoscenza del marchio bianconero in tutto il mondo. C’è bisogno anche di riformulare l’intero sistema, perché le ambizioni di Andrea Agnelli si sono già scontrate troppe volte con i vecchi dogmi del nostro calcio, prigioniero dei suoi stessi vizi.

Oscar Toson

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