Se Paul interpreta Pogba, la distanza tra un bel film e un capolavoro

Se la stagione, quella in corso, della Juve fosse un film saremmo arrivati al punto in cui entra in scena il protagonista principale, al punto in cui entra in scena la stella, quella che luccica sui red carpet di Hollywood, quella contesa dalle grandi firme, desiderose di accrescere, tramite campagne pubblicitarie, visibilità e introiti. Se la stagione della Juve fosse un film saremmo arrivati al punto in cui entra in scena Paul Pogba, star francese , sfavillante sui prati verdi e conteso dai più grossi top club. Il polpo, infatti, sembra aver delegato i ciak iniziali, riguardanti le riprese, di questa pellicola in bianco e nero, ad una sua comparsa, per poi decidere, sotto le pressioni del regista Max e delle sue innate inclinazioni, di lasciare l’ovattato camerino e recitare, puntando dritto agli Oscar.

SCENE DA GRANDE ATTORE – Succede così che, nel giro di qualche settimana, il personaggio Pogba non è più interpretato da stuntman o simili raffiguranti ma da Paul in persona, quello vero in carne, cresta ed ossa, quello che spesso vale da solo il prezzo del biglietto. Succede così che l’opera cinematografica in questione assume, di colpo, spessore e prospettive intriganti. Il polpo è tornato in versione “Mister 100 milioni” e sul campo (sul set) lo si intravede, le sue giocate (interpretazioni) da pelle d’oca sono, finalmente, decisive ai fini del risultato: rete d’applausi durante il derby della Mole, cambio campo da capogiro, al Borussia-Park, che permette a Lichtsteiner di trovare la via del goal, palleggio su riga e palla lungo linea in favore di Alex Sandro in occasione dell’assist, di quest’ultimo, a Dybala contro i rossoneri, progressione veloce, a spaccare la difesa, e  scarico, ancora, sull’esterno brasiliano in occasione del goal, vincente e pesante, di Mandzukic contro i “Citizens”.

TURNING POINT – Intanto a Torino, sede del set, ci si trova ad un punto di svolta, si comincia a ragionare, i conti, pian piano, tornano, le classifiche, o le hit se volete, sorridono e i sogni, i sogni scudetto, sembrano meno utopici. Se la squadra gira con determinazione, personalità e la giusta dose di cattiveria, Pogba può essere, e francamente dev’esserlo, l’arma in più, il valore assoluto, la primadonna. Paul in scarpette da lavoro, con le pantofole lasciate sotto la poltrona, e con la giusta attitudine, quella che lo ha reso uno dei migliori interpreti al mondo del ruolo, fa la differenza e può permettere, a suon di grandi interpretazioni, ad un bel film, in bianco e nero in questo caso, di ritrovarsi tra quelli candidati agli Oscar, di risultare un capolavoro. Se la stagione della Juve fosse un film saremmo arrivati al punto in cui vorremmo sapere come va a finire, non c’è altro da fare che continuare a guardare.

Carlo Iacono

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