La Juve “passa” e Mandžukić segna…

Finalmente una bella partita, avvincente e, pur con enormi difficoltà nella gestione della palla, giocata al meglio delle attuali possibilità; cosa che la Dea bendata ha apprezzato al punto di dare una sbirciatina, giusto per convincersi che la Juve da esportazione meritava il suo imprimatur.

Archiviata la pratica qualificazione, Madama potrà recarsi a Siviglia con due risultati a disposizione per mantenere il primato nel girone ed evitare così incroci letali a priori già negli ottavi di finale.

Grande intensità, ritmo, agonismo e parecchie occasioni da goal, create e concesse, hanno caratterizzato una gara che, a prescindere dall’importanza dell’esito, ha riconsegnato alla platea una versione bianconera degna di essere chiamata squadra.

Purtroppo, i limiti imposti da un centrocampo tecnicamente sontuoso soltanto in Pogba non permetteranno mai una manovra illuminata e sfavillante, ma certe folate sono state incisive e divertenti, soprattutto quando la sfera è transitata sui piedi più educati del consesso sabaudo.

Tra questi, sono certamente annoverabili quelli di Alex Sandro, migliore in campo ( con Buffon ) e autentico valore aggiunto di una corsia mancina che attendeva da tempo immemore il vero erede di Antonio Cabrini. Potrebbe essere lui, se saprà ripetersi con buona sistematicità a certi livelli; intanto, oltre al molto combinato finché gli è stato concesso arare la fascia di sua competenza, ha sfornato un altro assist. Rispetto ai precedenti è cambiato il destinatario, ma non la sostanza: sacco gonfio e un’ altra pennellata di oblio sul prezzo del suo cartellino.

Dopo la crisi di narcolessia indotta dal clásico de’ noantri, ipotizzare che il match con il Manchester meno blasonato avrebbe generato emozioni in serie sarebbe stata un’ impresa ardua e azzardata. Invece, contrariamente alle previsioni, la Signora Multistelle si è battuta per vincere, alla maniera che oggi le è consentita: concedendo l’iniziativa all’ avversario, però mai rinunciando alla controffensiva e dispiegando dosi industriali di ardore, nonché una generosa applicazione del mutuo soccorso, caratteristiche, ahimè, riservate al momento solo alle serate di gala.

Per una volta, quindi, più luci che ombre. Le prime riguardano certamente un uomo sul quale si erano addensati neri cumulonembi, gravidi di perplessità e financo delusione: Marione Mandžukić; autore di reti sempre pesanti, ma inframmezzate da prestazioni che, al netto dei problemi fisici e di un impegno mai messo in discussione, raramente raggiungevano la sufficienza. Schierato abbastanza sorprendentemente in luogo dell’atteso Morata, ha suggellato la sua presenza con una partecipazione attiva ed efficace a prescindere dal graffio che è valso il successo.

Le seconde sono tutte per Marchisio, autore di parecchie sbavature e imprecisioni tipiche dell’ultimo Pirlo, culminate in un sesquipedale svarione che solo la prontezza del Gigi nazionale ha evitato diventasse un grazioso e anticipato regalo di Natale ai visitors albionici.

Per la Legge dei grandi numeri, che non conosce parzialità, Capitan Salacca ha azzeccato formazione, modulo e subentri in corso d’ opera, ma uno di questi, AM9, ha tradito clamorosamente le aspettative sciupando inopinatamente due opportunità di raddoppio che ancora gridano vendetta, pur potendo agire nel ruolo a lui più congeniale.

In punta di fatto, comunque, liberati dall’obbligo di giocare col “morto”, cioè il trequartista che non c’ è, gli “Allegroni” sono migliorati parecchio e di questo la cosiddetta guida tecnica dovrà tener conto, se vorrà conferire spessore alle ambizioni di risalita nel torneino domestico.

Adesso la vibrante Juventus di coppa è chiamata a replicare risultato e prestazione in quel di Palermo; la libertà d’ azione di cui potrà giovarsi non sarà quella concessale dal City, ma non è tuttavia pensabile e nemmeno accettabile che la “rimontina” s’ inceppi proprio nel momento in cui il collettivo ha recuperato qualche certezza.

L’Europa è certamente una meravigliosa casa per le vacanze, ma frequentarla non deve implicare la trascuratezza della residenza abituale: le grandi del Continente, al riguardo, insegnano…

Ezio MALETTO ( Twitter @EzioMaletto )

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