Juve-Milan, le pagelle dei bianconeri: la Joya nel deserto

Basta un lampo di Alex Sandro, una perla di Paulo Dybala. Ed una ben ritrovata costanza difensiva. Tre elementi, nulla di più: così il Milan di Mihajlovic è capitolato allo Stadium. Nessuna Juventus particolarmente brillante, tantomeno una squadra tatticamente perfetta. C’è il guizzo, e la terza vittoria di fila. Manca tutto il resto, ecco.

Queste le pagelle di Juventus-Milan.

BUFFON 6 – Un tiro in porta subito, pure ben parato. Di conseguenza, il personalissimo match con Donnarumma non ha motivo d’esistere. Chiuso così, è un’altra storia. Bastasse questo, però…

LICHTSTEINER 6 – Quant’è mancato, soprattutto in fase offensiva. Propositivo come pochi, corre come nessuno. Quando Allegri lo piazza a centrocampo, pare che abbia raggiunto la sua personalissima Mecca.

BARZAGLI 6 – Niang fa il terzino, Cerci è compito della catena di sinistra. Chi resta? Bacca: ma non si vede. Ah, già: c’è Barzagli. Duro, deciso. Perennemente in anticipo. E senza sbavature da segnalare, pure da terzino.

CHIELLINI 6 – Bacca è costretto a prendersi palla a centrocampo pur di giocare, chiedere a Chiellini per delucidazioni. Arrivava da una settimana di critiche, ha risposto mettendoci faccia e corpo. Limitasse gli errori individuali…

EVRA 5.5 – Settimana nera, per Evra. Dai fatti di Parigi a quella caviglia così gonfia. I suoi trenta minuti, comunque, non finiscono nei libri di storia.
ALEX SANDRO 7.5 – Premessa: questo è forte. Ma di quelli davvero bravi. L’assist a Dybala è solo la ciliegina su una torta incredibilmente buona. Scambi, corsa e qualità. Poi difesa ed uno contro uno: con Cerci sarebbe dura per chiunque, lui fa quanto può.

STURARO 6 – Nel primo tempo scorre via con il suo compitino. Quando rientra nella mediana a due, vien fuori un altro Sturaro: pungente e cattivo. Ma sempre pulito.

MARCHISIO 5.5 – Inizia da cagnaccio, ringhiando tutto e tutti. Bacca gli gira attorno e gli spegne anche la speranza. Con l’onere del gioco in meno, va a briglia sciolta.

POGBA 6.5 – Nella sua normalità, un giocatore meraviglioso. Nella sua sfacciataggine, l’ennesimo punto debole dei bianconeri. Lampi di puro Pogba ce ne sono, anche nella versione più sporca possibile. Ma in un contesto così povero di qualità, il suo brillare ad intermittenza può suscitare un po’ di preoccupazione.

HERNANES 4.5 – Inizio ripresa, lo speaker annuncia la sua sostituzione: lo Stadium è clamorosamente in piedi a festeggiare. Basterebbe questo a spiegare la partita di Hernanes. Pardon: la stagione. Lui è coraggioso, certo. Ma con un alone di futilità che gli sta addosso più di Romagnoli.
BONUCCI 6 – Dà manforte, soprattutto in fase d’impostazione. L’entrata di Bonucci, a suo modo, sblocca la Juve.

DYBALA 7 – È l’uomo in più, meravigliosamente e concretamente in più. Tiene bene negli scontri, è cinico davanti. Ma soprattutto: ecco il vero regista della Juventus. Dall’Apache alla Joya: è cambiato tutto per non cambiare niente.
MORATA s.v. – Mercoledì tocca a lui: scalda solo il motore.

MANDZUKIC 5 – Mai aggressivo, mai penetrante, mai davvero propositivo. Corpo estraneo, ancora una volta. Almeno si dà da fare nelle sponde…

ALLEGRI 6 – Ha rischiato tanto, stasera. La scelta Hernanes, Cuadrado in panchina, ancora Alex Sandro fuori. Ecco: il fatto che il brasiliano e Dybala lo salvino, ha un significato intrinseco che non lascia spazio ad interpretazioni. Sulla gestione, nulla da eccepire: le scelte sono più che altro obbligate.

Cristiano Corbo

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