Empoli-Juve, l’analisi del centrocampo: l’asse Pogba-Marchisio-Khedira funziona

Seconda vittoria di fila per la Signora e tre punti fondamentali conquistati al Castellani. Contro un Empoli tosto e ben organizzato Allegri schiera il 4-3-3, affidando le chiavi del centrocampo ai titolarissimi Pogba, Marchisio e Khedira, diventati ormai una vera e propria garanzia in mezzo.

GIOCO SOFFOCATO – Il primo tempo si apre con i bianconeri alle prese con un Empoli ben piazzato in campo e molto aggressivo. Di fatto per i primi sei minuti di gioco la Juve appare in affanno sul pressing estenuante dei toscani, che fanno di tutto per creare scompiglio nella metà campo avversaria. Il centrocampo juventino viene guidato da un Marchisio in versione scudiero, intento nel braccare il sempre ispirato Riccardo Saponara, il quale mette lo zampino in ogni giocata ed è costante fonte di pericolo. Il pacchetto centrale messo in campo dalla Signora formato da Pogba, Marchisio e Khedira cerca spesso di sviluppare il gioco in orizzontale per poi servire i compagni sulla destra, in particolar modo Cuadrado e il ritrovato Lichtsteiner. Il dialogo con le punte c’è ma è abbastanza sterile, limitandosi ad un semplice gioco di sponda e a poche azioni ben costruite.

SI RESPIRA – Dal 12′ c’è finalmente un accenno di pressione bianconera, con i tre centrocampisti che si compattano e continuano a cercare il cambio gioco sugli esterni, quasi sempre solo sul lato destro. L’Empoli passa però in vantaggio con Maccarone proprio nel momento in cui il gioco inizia a sbloccarsi, mettendo in difficoltà la Juventus. BigMac è particolarmente ispirato e, al 27′, Marchisio deve superarsi in scivolata per intercettare un bel pallone in verticale per Pucciarelli, che avrebbe potuto mettere in seria difficoltà la retroguardia guidata da Bonucci & co. Il pareggio arriva al 32′ con Mandzukic dopo un’azione rocambolesca e il raddoppio sei minuti dopo con un colpo di testa di Patrice Evra su corner di Cuadrado. La squadra di Allegri prova a pungere ancora al 40′ con un contropiede gestito da Pogba, che trovaMorata che a sua volta scambia con Cuadrado sulla destra, il quale però non riesce a rimetterla in mezzo per lo spagnolo.

IL CAMBIO MODULO – Alla ripresa la squadra guidata da Giampaolo si ripresenta in campo con lo stesso piglio aggressivo e la volontà di ritornare in parità. L’inizio dei bianconeri è di nuovo abbastanza impacciato, ma col passare dei minuti gli ingranaggi cominciano a girare per il verso giusto. Al 54′ Khedira cerca una bella verticalizzazione per Cuadrado, innescato sempre sulla destra, che però viene prontamente fermato dalla retroguardia empolese che impedisce al colombiano di servire Mandzukic in mezzo. L’Empoli non demorde davvero mai, e solo un sempre attento Marchisio riesce a limitarne la manovra e a far riconquistare il possesso ai bianconeri. Al 68′ Allegri opta per il doppio cambio, fuori Morata e Cuadrado, dentro Chiellini e Dybala. Si passa al 3-5-2 e ad un atteggiamento più prudente. Si punta al possesso palla prolungato, con l’argentino pronto a svariare nella zona offensiva senza dare punti di riferimento. I padroni di casa stentano però ad arrendersi e provano in ogni modo a creare problemi in mezzo, testimone né è Marchisio che per fermare una possibile ripartenza si becca un giallo all’81’. Ci pensa poi Dybala a chiudere i giochi all’84’, alleviando la tensione dei propri compagni costantemente impegnati nel soffocare un Empoli sempre vivo.

L’asse Pogba-Marchisio-Khedira funziona, ma c’è ancora molto da lavorare. In fase di costruzione la manovra non appare ancora ben congeniale e spesso e volentieri lo sviluppo del gioco si intestardisce solo in determinate zone di campo, a destra, in questo caso. Ma la solidità e la qualità del reparto c’è e si vede, soprattutto contro un avversario ostico come questo. Tanto ancora da fare, ma con tre punti in più prima della sosta, la strada, ora, è sicuramente più in discesa.

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