Daniele Rugani, un predestinato in panchina

Daniele Rugani, classe 1994, è il classico esempio di calciatore d’altri tempi: faccia da bravo ragazzo, nessuna cresta, nessun tatuaggio e tanta voglia di lavorare e mettersi in mostra; insomma una vera e propria “manna dal cielo” per il calcio moderno.

L’APPRODO IN BIANCONERO – L’ad Giuseppe Marotta scorge nel giovane difensore italiano il prototipo del futuro campione e nel gennaio del 2015 ne rileva dall’Empoli, società in cui è cresciuto, la seconda metà del cartellino per 3,5 milioni di euro e al calciatore viene garantito un contratto quadriennale con scadenza giugno 2019. Tuttavia Daniele Rugani chiuderà la stagione ad Empoli alle dipendenze di mister Sarri.

PRIMO ANNO IN A – Il primo anno in serie A per Rugani è da incorniciare. Gioca come difensore centrale di sinistra in una difesa a quattro, il suo compito è quello di regista difensivo e il ragazzo, appena ventenne, lo svolge egregiamente. Si sacrifica per i compagni, mostra grande intelligenza calcistica e un innato senso della posizione. Il 9 novembre 2014 viene convocato in Nazionale maggiore dal CT Antonio Conte per la partita di qualificazione all’Europeo 2016 contro la Croazia e l’amichevole contro l’Albania. Rugani chiuderà la stagione 2014-2015 disputando tutte le 38 partite di serie A e realizzando tre goal, senza mai essere sostituito, ammonito o espulso. Insomma la Juventus si ritrova per le mani un predestinato, un futuro fenomeno.
Daniele Rugani dimostra ampiamente di meritare la maglia della Juventus e comincia la sua esperienza con i colori bianconeri consapevole di poter imparare dai migliori. Il ”giovanotto” è pronto a realizzare il suo sogno: giocare nella squadra per la quale ha sempre fatto il tifo. Ed ha il potenziale e il talento giusto per diventarne uno dei calciatori più rappresentativi nel prossimo decennio.

SEMPRE IN PANCHINA – Ma in questi primi mesi di Juventus Daniele Rugani, incredibilmente ed inspiegabilmente, non ha giocato neppure un minuto in serie A. Per lui soltanto una brevissima apparizione in Champions League, allo Juventus Stadium, contro il Siviglia, poi il nulla. Massimiliano Allegri preferisce affidarsi, per la retroguardia, ai suoi uomini più esperti e sembra essersi quasi scordato del giovane difensore toscano, fino ad ora rilegato sempre e soltanto in panchina. Probabilmente il tecnico bianconero da buon “temporeggiatore” qual è, preferisce attendere il momento giusto in modo da non caricare di pressioni eccessive un giovane come Rugani che rischierebbe di bruciarsi troppo repentinamente nell’impatto con il pubblico dello Stadium.

VOCI DI MERCATO – Tuttavia la mossa attuata dal tecnico bianconero si sta rivelando un’arma a doppio taglio, infatti, se da un lato vuole proteggere il ragazzo mediante un suo inserimento graduale in campo, dall’altro viene a delinearsi una fila sempre più massiccia di club pronti ad ingaggiarlo e a garantirgli il minutaggio che merita. Inoltre, in questi giorni sono state molte le indiscrezioni di mercato che vedono il difensore bianconero nel mirino del Napoli di Sarri e addirittura si parla di offerte provenienti dall’Arsenal di Wenger e dal Manchester United, pronti ad accaparrarselo a suon di milioni. Ciò nonostante la circostanza più credibile è quella di una cessione in prestito, a gennaio, del difensore ed in tal senso si sono fatte avanti diverse squadre come la Sampdoria e la Lazio.
Chissà se l’esordio in campionato per Daniele Rugani non arrivi proprio nella prossima giornata contro il “suo” Empoli, squadra nella quale il giovane lucchese si era espresso a grandi livelli.

Luca Piedepalumbo

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