Lavezzi, la Juventus e la lavagna tattica immaginaria

Se ne parla con insistenza, sarebbe fattibile economicamente, ed allora tanto vale prenderla in considerazione. Ipotesi Lavezzi alla Juventus: 30 anni compiuti a maggio, ben poche presenze quest’anno nel Psg, tanta voglia di strappare quello che potrebbe essere l’ultimo ingaggio importante di una carriera che forse avrebbe potuto avere una ribalta migliore.

Ezequiel Lavezzi veniva impiegato prevalentemente come seconda punta nel primo Napoli di Mazzarri: alle spalle di Zalayeta, Quagliarella o Cavani, successivamente in linea con Hamsik dietro la prima punta in un 3-4-2-1. Nell’Argentina e nel Psg, il “Pocho” viene schierato prevalentemente come punta esterna in un tridente: cosa che spiega il perché delle sue 11 presenze di quest’anno con la maglia dei transalpini, all’ombra ingombrante di Angel Di Maria.

Mai eccessivamente prolifico (48 gol in 188 presenze a Napoli, 33 in 151 in Francia), Lavezzi è migliorato col passare degli anni: dribblomane folle da giovane, ha progressivamente imparato a mettersi al servizio della squadra anche in fase di non possesso, senza più eccedere in personalismi. Fisico integro (mai avuto infortuni seri) e voglia di rivalsa dall’anonimato parigino in cui sta precipitando,  ha naturalmente molte pretendenti vista l’imminente scadenza di contratto.

Ma se esiste una velata possibilità di arrivare a Lavezzi già a gennaio (il fantacalcio è materia d’altri lidi, l’ipotesi è concreta), si fa obbligo immaginarne la collocazione nell’attuale squadra di Allegri.  Punta esterna, alter-ego sinistrorso di Cuadrado nel tridente, che finalmente avrebbe una forma definita senza l’obbligo di dover snaturare le caratteristiche di altri giocatori (Morata). Ma, come nei tempi partenopei, non sarebbe impossibile vederlo alle spalle di una punta in un eventuale “albero di Natale” tanto caro al tecnico livornese, o nel canonico 3-5-2. Insomma, il posto in campo verrebbe trovato: controindicazione di un eventuale arrivo dell’argentino a Torino (ma come, un altro???) sarebbe l’eccessiva confusione che si verrebbe a creare nel reparto offensivo. E questa sarebbe l’ultima cosa di cui la Juventus avrebbe bisogno. In un reparto formato da quattro punte e un attaccante esterno, i nomi in rosa sarebbero troppi. Ma Lavezzi porterebbe imprevedibilità, tecnica e fantasia, e soprattutto rappresenterebbe uno sbocco in più al gioco, che attualmente si limita quasi esclusivamente agli spunti di Cuadrado o ai guizzi di Dybala. Troppo poco.

Il passaggio successivo, però, non vogliamo ancora farlo: chi buttare dalla torre? Se ne discuterà, se e quando la trattativa per Lavezzi dovesse iniziare ad avere contorni maggiormente definiti. Stiamo comunque parlando di un giocatore forte, desideroso di riscatto, con ancora qualche anno ad alti livelli. Con tutti i “se” di questo mondo, la Maglia bianconera addosso al Pocho non avrebbe un brutto effetto. Per niente.

Gennaro Acunzo

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