SCOPERTA ESCLUSIVA Principio Paolino: “Vi svelo tutto su Beniamino Nicola, il primo portiere della storia della Juventus”

Il primo portiere della storia della Juventus, oltre a un cognome e a un’iniziale puntata del nome riportata su giornali e almanacchi per più di un secolo, adesso può godere di generalità complete. Gli appassionati storico-statistici del calcio lo avranno spesso letto così: Nicola B. Ebbene, il primissimo estremo difensore che ha difeso i pali della Vecchia Signora si chiamava Beniamino Nicola anzi, ora si può anche esagerare, visto che siamo finalmente in grado di render noto, dopo 114 anni, il suo nome per intero: Beniamino Andrea Mario Nicola.

Nato a Torino il 4 dicembre 1879, era figlio di Celestino Nicola e di Luigia Nota. I più informati sanno poi benissimo che aveva un fratello minore, il quale ha giocato anch’egli nella Juventus, tra il centrocampo e l’attacco, la cui C. si è trasformata – con qualche complicazione in meno per il ricercatore – in Costantino. Il signor Celestino ha dunque chiamato i propri figli Beniamino e Costantino: forse un diminutivo comune denominatore atto a indicare la ricerca della grandezza attraverso l’umiltà. E Beniamino di soddisfazioni ne ha date tante a papà Celestino, ma non proprio per i meriti sportivi, se non quelli legati al fatto di essere stato il primo numero uno della società più blasonata d’Italia: già, ma all’epoca cosa ne poteva sapere?

Tra “I ricordi di Pozzo” (ossia Vittorio Pozzo, ct della Nazionale Campione del Mondo nel 1934 e nel 1938), pubblicati sul settimanale “Il Calcio Illustrato” tra il 1949 e il 1950, possiamo leggere: “C’era Nicola, studente in medicina, giallo e nero, portiere che in ogni partita si lasciava passare un pallone fra le gambe divaricate“. Il riferimento cromatico probabilmente riguarda i colori sociali del Football Club Torinese, squadra in cui hanno giocato sia Beniamino che Costantino dopo aver lasciato la Juventus, ma di questo parleremo in seguito. Ora si discuteva di soddisfazioni. Dopo aver frequentato il mitico D’Azeglio, da cui proveniva la truppa pionieristica della Juve, quella della famosa panchina per intendersi, il 4 novembre 1898 Beniamino completa l’iscrizione alla Facoltà di Medicina (numero di matricola 1385). Ed è uno studente modello: ottiene ottimi voti e ha un percorso regolare per tutti e sei gli anni, dal 1898-1899 al 1903-1904, non è mai fuori corso. Scorrendo il suo cursus studiorum, risulta dispensato dal pagamento delle tasse di iscrizione e di esame per il secondo, terzo e quarto anno. Quindi, il 16 luglio 1904 sostiene l’esame di laurea; il titolo della dissertazione è: “Sulla muscolatura liscia del capezzolo e dell’areola mammaria nell’uomo ed in altri mammiferi“. Alla fine ottiene un 110/110 e il 18 agosto 1904 gli viene rilasciato il diploma di laurea.

Tornando al calcio, Beniamino Nicola partecipa al primo campionato a cui si iscrive la Juventus, quello del 1900: i futuri bianconeri, ancora in rosa con cravattino nero, si piazzano alle spalle del Football Club Torinese in un raggruppamento che prevede anche la partecipazione della Ginnastica Torino, e quindi non superano il girone piemontese. Per l’anno successivo il portiere non è più Nicola ma bensì il pittore Domenico Maria Durante. E il nostro Beniamino ricompare nei tabellini nel 1902, stavolta con la casacca a strisce verticali oro-nere del Football Club Torinese, sodalizio antenato del Toro: i suoi membri, insieme alla costola dissidente della Juve, fondarono infatti la società granata nel 1906. Nel suo secondo campionato Beniamino si prende una bella rivincita: la sua nuova squadra e la Juve concludono il girone piemontese a pari punti e si rende dunque necessario lo spareggio. Domenica 23 marzo 1902, sul campo di Piazza d’Armi, il Football Club Torinese vince 4-1 e va in semifinale.

Il sogno di Beniamino di giocarsi l’atto conclusivo per il titolo nazionale si infrange poi contro il Genoa, che si impone (4-3) dopo i tempi supplementari. L’ultima partita ufficiale del portiere di cui si hanno notizie è quella del 1° marzo 1903: stavolta la Juve si rifà con gli interessi rifilandogli cinque gol nell’eliminatoria piemontese. Dal 1904 il goalkeeper del Football Club Torinese è l’inglese George Beaton, mentre compare ancora in squadra il fratello Costantino. Beh, del resto il calcio era appena sbarcato in Italia ed era solo un hobby. E poi, c’era una laurea da prendere: vogliamo o no rendere orgogliosi papà Celestino e mamma Luigia? Vogliamo o no abbattere fin da subito il luogo comune secondo cui i giocatori di football sono tutti ignoranti?

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Oscar Toson

 

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