Il tecnico della Juventus, Luciano Spalletti, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina. Tanti i temi trattati dall’allenatore bianconero nel corso del suo intervento.
Sulle qualità della rosa
“È bella questa disponibilità da parte dei calciatori. Qui sono super organizzati: i calciatori te li vanno a raccattare negli spogliatoi direttamente e te li consegnano il prima possibile. Nonostante anche qualcuno avesse dieci ore di volo, si è messo a disposizione. Abbiamo dovuto fare attenzione a quello che si sono portati dietro dalle Nazionali”
“Si fa sempre riferimento a quelli che sono i numeri e anche se servono il lavoro vero è quello di riuscire a trovare una stabilità nostra dove poggiare la forza della squadra. È più un discorso di creare un qualcosa che sia riconosciuto dai calciatori e che sia la base che stare al di sopra di questa linea. È un po’ quello che ho detto a loro ultimamente: che sono in linea con quello che pensavo precedentemente di loro. Sono contento di aver trovato quello che speravo e noi abbiamo tante cose. Sono importanti queste cose qui, quello che per il momento è l’attenzione che ci dobbiamo porre è di riconoscere questi momenti o queste cose qui e di saperle mettere in pratica nei momenti corretti. Abbiamo quasi tutto noi”
“Abbiamo delle qualità e ci dobbiamo basare su quelle qualità, lo dobbiamo sapere quali sono. Non dobbiamo lasciarci travolgere da quelle che sono alcuni periodi che poi si attraversa. Soprattutto questo fatto è importante per sapere quando usare determinate qualità, è sempre un lavoro di comportamento di blocco squadra all’interno delle varie situazione delle partite. Questa è un po’ la cosa difficile da fare nelle squadre e si lavora su questo”.

Su Koopmeiners
“Koopmeiners come Pizarro e Lobotka? In generale non è il ruolo che cambia il grande calciatore. Il grande calciatore porta un po’ il suo stile di gioco in qualsiasi ruolo e fa vedere che conosce anche quella situazione, il calciatore moderno deve sapersi adattare. Dobbiamo capire dove sfruttare le sue qualità, perché penso che in queste tre partite abbia fatto vedere le sue qualità e, se faccio un passo indietro, è stato stato molto bravo nella zona di campo dove l’ha fatto giocare Gasp. Lui meglio se la vede la linea dei difensori perché sa imbucare. Non era scontato che lui tirasse fuori questa personalità che ha. È uno che ha un contributo e che dà un contributo anche dal punto di vista dell’esperienza alla squadra. Abbiamo recuperato ora dei difensori forti (Kelly e Cabal) per cui c’è possibilità di rivederlo a centrocampo”
Sul ritorno a Firenze
“Ritornare a Firenze? Ci sono già stato e la conosco bene, perché il mio passato di vita ne ho consumato moltissimo lì. Per cui accetterò qualsiasi situazione che mi ritroverò davanti. È chiaro che poi entrerò in campo essendo della Juve: accetterò tutto, bisogna per l’amore del calcio dare il meglio di se stessi e non il peggio, però andrò dentro con la ricerca di quello che fa o quello che farebbe l’allenatore della Juve. Ho sempre rispettato tutti, non ho debiti con nessuno dal punto di vista morale. Sono sereno a essere l’allenatore della Juve anche nello stadio di Firenze e mi aspetto una grande partita perché lì non troveremo solo una squadra al massimo, ma c’è una città intera che darà il massimo. Per cui per noi sarà una partita difficile e mi aspetto che si faccia vedere che siamo gente da Juventus”
Sul modulo
“Difesa a quattro? È una cosa che abbiamo un po’ accennato e che obbligatoriamente dobbiamo valutare, però ci vogliono le componenti e un po’ di tempo. Gli allenamenti li abbiamo sviluppati pochi tutti insieme e soprattutto in questa ipotesi c’è dentro il fatto di riavere qualche difensore a disposizione. Ci vogliono i centrali, ci vogliono dei calciatori che per certi versi abbiamo lo stesso ma diventa poi fondamentale avere delle alternative e darci dentro con più forza”
“Il calcio ormai è una biblioteca aperta a tutti: non era come prima che si doveva andare dal vivo. Delle cose che abbiamo detto, ho riscontrato che poi, ritornando a casa, ci hanno messo attenzione e il giorno dopo hanno cercato di metterlo in pratica”
“In un gruppo bisogna condividere e farsi carico e saper stare insieme. Bisogna avere la stessa passione che ci vuole da parte di tutti. Non bisogna solo passarsi un pallone: ci vogliono anche altri comportamenti. Ne abbiamo tutte le caratteristiche, è chiaro che poi per quello che è qualche volta andare al di là del recinto può dare dei vantaggi. Perché essere della Juve non vuol dire essere presuntuosi, ma vuol dire anche non subirne le pressioni perché la personalità è quella cosa che tu riesci a sviluppare mentalmente e fisicamente in base al posto che ti trovi nel quale esercitarla. Bisogna andare a giocare in un posto dove troviamo una squadra creata per essere una buona squadra, Vanoli è un allenatore che conosco perché mi è piaciuto vederlo allenare. È un ambiente che ha un amore sconfinato per la sua squadra di calcio. Dobbiamo essere al top ed essere pronti a tutto e qualche volta ciò vuol dire anche ribaltare la situazione”.
Su Yildiz
“Yildiz? Questa situazione del rinnovo non spetta a me: la guardo, la ascolto e poi però è la società che sa quello che devo fare. Lui per me è quello che spacca i moduli, lo spaccaschemi. A me piace avere quell’immagine lì di Yildiz, chiunque accende un dialogo con Yildiz significa che lo accende con la squadra. Sa come stare nella squadra, ha i comportamenti da leader e per me è il massimo”
Sulla Nazionale
“Per me non è il problema di quello che mi hanno detto. Mi sono versato l’olio bollente addosso più di quanto me ne hanno attribuito. Secondo me ci siamo resi conto che il percorso sarebbe stato questo e siamo in corsa per quello che è il nostro obiettivo. Si è un po’ materializzato questo discorso sullo spareggio, tutti si sono resi conto che poi si aveva a che fare con una Nazionale forte come la nostra. Noi abbiamo una Nazionale molto forte e come discorso in generale bisogna sostenere i giocatori della Nazionale e bisogna sostenere il CT della Nazionale: ogni altro genere di discorso siano solo cose che possano disturbare. Per aiutarla dobbiamo solo volerla bene e io voglio bene sia a Gattuso che ai giocatori: meritano il mio bene. Da allenatore della Juve, dico che se ci fosse qualcosa di cui ha bisogno la Nazionale da noi, saremmo contenti di poterli mettere a disposizione le necessità che hanno per portare dei contributi di tempo che possa aiutare ad arrivare ai prossimi mondiali, che è una cosa che sono convinto avverrà. Ma se si può dare una mano, diamola tutti insieme perché poi le difficoltà ci sono come abbiamo visto in queste partite, nonostante si abbia dei giocatori di livello. Se li prendo uno a uno, non hanno grande differenze: i vari Nusa e Haaland sono fenomeni, ma giocatori come Tonali non li ha nessuno, uno come Donnarumma non lo ha nessuno. Uno come Bastoni, Di Lorenzo, Dimarco, Politano, Mancini… abbiamo tanta roba da mettere sul piatto. Ora non stiamo riuscendo a prendere il meglio con continuità. Sono a totale disposizione per quello che necessitano perché voglio l’Italia ai Mondiali”.