Juventus, occhio alle parole dopo l’esonero di Tudor: sono pesantissime

La Juventus ha deciso di separarsi da Igor Tudor dopo la sconfitta in Serie A contro la Lazio. Il comunicato è arrivato nella tarda mattinata di quest’oggi e l’ufficialità ha perciò cambiato nuovamente le carte in tavola in casa bianconera. C’è però chi si è espresso in maniera molto netta e pesante su tutta la situazione che si sta vivendo alla Juve: si tratta di Fabio Caressa che, pochi minuti fa, a ‘Sky Sport’ non le ha mandate di certo a dire.

Juventus: parole pesanti dopo l’esonero di Tudor

Fabio Caressa, a ‘Sky Sport’, ha dichiarato facendo riferimento alla Juventus:

“È normale che la Juventus esoneri un allenatore senza avere un’alternativa pronta, mandando Brambilla in panchina, che tra l’altro non sta facendo benissimo alla Next Gen? Io non riconosco più la Juventus, questa è una situazione che la società storica della Juventus non avrebbe permesso. Non avrebbe permesso di mandare Chiellini a smentire voci su Tudor, per poi esonerarlo 4 giorni dopo”.

Tifosi Juve allo stadio
Tifosi della Juventus allo stadio in questo 2025

E poi ancora:

“Mi sembra che il concetto di juventinità non si riesca più a trasmettere ai tifosi, ai dirigenti e nemmeno ai calciatori. La Juventus ha perso 1-0 a Madrid ed era contenta di aver perso bene. Ma la Juventus può mai essere questa? La Juve è contenta se vince, questa è la sua storia”.

Caressa sull’eventuale approdo di Spalletti sulla panchina bianconera

Infine, sul nuovo possibile allenatore:

Spalletti pur di tornare non si metterà a tirare sull’ingaggio. La squadra c’è per fare il suo gioco, però non è che se dovesse arrivare si potrà pensare che potrà vincerle tutte. Gli si dovrà dare un obiettivo, ma da quando sono nato non ho mai sentito che la Juventus ha l’obiettivo del 4° posto…”.

Alessia Gentile

Giornalista Pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Molise con tessera n. 184935 dal 31 luglio del 2023, da sempre appassionata del mondo dello sport e della scrittura. Con il tempo ho imparato a mettermi in gioco anche nel mondo dello streaming e dei social. Quello che dapprima era solo un divertimento, è così diventato un vero e proprio lavoro.
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