Igor Tudor prende la parola in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra la Lazio e la sua Juventus. Tanti gli spunti di questa conferenza stampa, nella quale il tecnico bianconero si è soffermato sul concetto della personalità e non solo.
Igor Tudor: le parole in conferenza prima di Lazio – Juve
Di seguito, le parole di Tudor in conferenza stampa:
“Non ci sono problemi con i nuovi. I giocatori ci sono, hanno le loro qualità ma gli allenatori valutano. Loro danno tutto, c’è sempre un po’ di tempo all’adattamento, anche a livello di squadra. Si impegnano sempre”.

Le parole su Yildiz e sull’ipotesi esonero
Yildiz vale il del Piero con cui ha giocato?
“Paragoni sono sempre un po’ delicati, sono sempre calci diversi. Del Piero ha fatto la storia, Kenan è praticamnente al suo primo anno che gioca da protagonista vero. Probabilmente è il più importante della rosa e gioca sempre, in tutte le partite. Non è neanche facile, magari uno inizia un po’ più spensierato ma si rende poi conto che anche le altre squadre fanno più attenzioni. È normale che può avere qualche difficoltà, deve abituarsi a questi ritmi. Poi va anche in Nazionale e gioca sempre anche lì: è tutto normale, ma fa parte di un percorso”.
Come vive questo momento?
“Sto benissimo. Provo sempre a trovare le cose migliori che ci sono. La sensazione dopo Madrid è positiva nonostante la sconfitta, la squadra c’è. C’è voglia di fare e di dare ciò che si deve dare. Domani è un bel banco di prova contro un avversario di livello, bisogna essere tutti sul pezzo”.
Quanti campioni servirebbero alla squadra per essere al livello che pensa? Ha paura di Essere esonerato?
“L’importanza di questa domanda c’entra zero. Le analisi si fanno dopo, quando si finisce. Io ho detto già che in tutta sincerità che questi pensieri da 0 a 10 sono 0. Me la godo, anche nella difficoltà, provando a fare meglio. Mi è tutto chiaro molto e questo mi dà forza che in altri momenti uno non avrebbe. Provo sempre a mettere in bilico me stesso per capire come motivare meglio i giocatori, come trovare le soluzioni. Del futuro, tranne quello che succede domani, mi interessa proprio zero perché è giusto così”.
Gli equilibri tattici e la sfida contro la Lazio
“David già ne ha giocate tre di fila. Probabilmente c’è bisogno di giocare anche magari tanti giocatori un po’ più offensivi, magari rinunciando un po’ alla solidità difensiva. Gli attaccanti tutti insieme potrebbero essere una soluzione. Bisogna essere lucidi e valutare se rinunciando a qualcosa si può avere qualche beneficio. C’è sia l’equilibrio offensivo che quello difensivo: bisogna pensare di trovare questo balance, magari rinunciando a qualcosa per guadagnarne in abilità offensiva”.
“È chiaro a tutti che la questione generazionale è prima ragione che la mentalità dei giovani non sia quella della vecchia generazione. Se un giovane ha anche una certa mentalità, è oro colato: va stimolata, va accennata da parte dell’allenamento. Non c’è un allenamento che io non sprono i miei giocatori sotto questo punti di vista. Ognuno deve essere un leader e deve prendersi delle responsabilità. Questa domanda sulla personalità è giustissima”.
“Non lo so. So della questione dei leader. Manuel ha personalità e c’è sempre. Perin c’è sempre. Thuram è il futuro e questo può farlo. Kenan ha queste qualità. Dusan ha anche il suo peso, David può dire qualcosa perché è uno giusto. Ognuno può tirare su questa cosa qui: ritornando alla questione generazionale, c’è sempre un pensiero fine a se stesso che agli altri. Lo vedo con i miei figli, c’è sempre meno empatia nel mondo. Stiamo entrando in altri temi, ma è una problematica vera. Dobbiamo andare a Roma con la stessa mentalità, con il dare tutti un qualcosa in più”.