La Juve sta lavorando intensamente sul mercato, tanto in entrata quanto in uscita ma occhio all’operazione perché ora rischia di saltare.
La Juventus ha diversi giocatori in bilico sul fronte uscite: se alcuni addii non si concretizzano, il club ha anche meno margine di manovra per muoversi sui colpi in entrata. Serve necessariamente un tesoretto per poter imbastire trattative che possano andare a buon fine e, ovviamente, serve liberare posti in rosa per poter far spazio a nuovi giocatori.
Ci sono perciò affari già ben avviati, per cui sono arrivate anche le prime offerte, ma una cessione che sembrava essere a un passo adesso rischia di saltare. Ecco cosa sta succedendo e perché i piani dei bianconeri rischiano inevitabilmente di complicarsi.
Occhio Juve, l’affare può anche non decollare: subentrano i primi problemi
La Juventus ha diversi profili che considera in uscita. Il primo profilo tra tutti che può essere ceduto è sicuramente quello di Dusan Vlahovic, che più di tutti sta bloccando al momento il mercato in entrata della Juventus. Il serbo ha un peso importante sulle casse bianconere e occupa uno slot nel reparto offensivo.
La sua volontà di restare e arrivare a scadenza – nel 2026 – sta complicando anche l’affondo che la Vecchia Signora vorrebbe mettere a segno per Kolo Muani che nel frattempo è stato convocato dal PSG per la preparazione della prossima stagione. Insomma, si tratta di una situazione decisamente molto complicata. E non è neppure l’unica. Altri ostacoli si stanno registrando anche sulla trattativa che potrebbe portare alla partenza di Weah.
Il giocatore ha di fatto aperto alla cessione al Marsiglia, esprimendo il suo gradimento per la destinazione, ma sarebbero subentrate delle difficoltà. Secondo il ‘Corriere dello Sport’, al Marsiglia piace parecchio il giocatore ma vorrebbe portarlo in rosa con una formula di diritto di riscatto.
Dal canto suo, invece, la Juventus vuole procedere con il prestito con l’obbligo di riscatto. Anche se questo dovesse comportare un abbassamento delle pretese a 12 e i 13 milioni di euro, invece di 15 milioni di euro che attualmente sono richiesti. In ogni caso, al momento, resta però la distanza tra le parti.
