Igor Tudor si gioca il quarto posto in Serie A con i suoi fedelissimi: il tecnico ne ha quattro e sono sempre in campo fin dal suo arrivo
Chiamateli, se volete, i “fedelissimi”. Ogni allenatore che si rispetti ha quei calciatori a cui è più affezionato, per motivi diversi. Perché magari hanno un talento particolare o perché sono inclini al sacrificio in campo e duttili fino all’inverosimile. E poi ci sono quei calciatori che per il loro tecnico andrebbero in battaglia, sempre e comunque, un po’ come gli spartani in “300”.
Anche Tudor, ovviamente, ha i suoi fedelissimi. Le prime settimane sono servite di ambientamento al tecnico croato ma anche per capire la validità e la qualità della rosa bianconera. E l’ex Lazio ha anche soppesato le caratteristiche di ogni calciatore eleggendo di fatto i suoi “fedelissimi”.
Nessun annuncio particolare, ma di fatto le scelte di formazione dell’allenatore nelle prime settimane sono state più che chiare in queste prime settimane. Al netto di infortuni e squalifiche, Tudor ha sempre optato per alcune scelte chiare.
Difesa, c’è una sola certezza per Tudor
In difesa, al netto di problemi fisici – che non mancano mai in casa bianconera – e di squalifiche, il più utilizzato è stato Renato Veiga. L’ex Chelsea ha fin da subito convinto con le sue prestazioni e l’autorevolezza mostrata in difesa e nelle ultime sei gare di campionato non ha saltato nemmeno un minuto.

Un evidente segnale di come il tecnico punti fortemente su di lui, anche perché un baluardo del reparto arretrato. Veiga, però, è in prestito secco dal club londinese e ritornerà a Cobham a fine stagione, anche se la Juve sta lavorando con i Blues per prolungare il prestito almeno fino a tutto il Mondiale per Club. Poi, magari, sarà la volta di trattare con il Chelsea per tenerlo anche nella prossima stagione.
Juve, due certezze a centrocampo per il tecnico
Anche a centrocampo Igor Tudor ha le sue certezze ed i suoi fedelissimi. Si parte dal capitano Manuel Locatelli che si è preso le chiavi della squadra in questo momento delicato. E poi c’è Khéphren Thuram, arrivato la scorsa estate ma non sempre utilizzato da Thiago Motta che spesso gli preferiva altre soluzioni.

Tutto è invece cambiato con l’arrivo di Tudor. Il francese è cresciuto in modo quasi esponenziale e l’allenatore gli ha dato fiducia, formando una cerniera di centrocampo che assicura equilibrio e solidità all’intero reparto. La Juve non può prescindere da questi due elementi e proprio l’alchimia che si è creata può essere determinante.
Rigenerato totalmente dall’allenatore, invece, è Nico Gonzalez. Infortuni, prestazioni sotto tono e tante panchine con Motta, l’ex Fiorentina nelle ultime settimane ha alzato il livello delle prestazioni, mettendosi a disposizione del nuovo progetto tattico varato da Tudor. E così esterno a tutta fascia oppure trequartista non importa: Nico gioca sempre.