La fine dell’avventura di Motta e l’arrivo di Tudor non hanno messo a tacere le speculazioni sul futuro della panchina bianconera: l’ex storico annuncia il suo profilo
Dopo l’avvicendamento Thiago Motta-Igor Tudor l’intero ambiente bianconero sembra essersi riappacificato con i calciatori: il croato ha riportato al centro la juventinità e anche le idee tattiche, basate su pressione altissima e asfissiante, sembrano sposarsi meglio con il popolo bianconero, stanco e sfiduciato dal gioco più “intellettuale” di Thiago Motta.
Le scelte di Tudor per quanto riguarda le formazioni sono sembrate molto politiche, dettate sia dalla necessità di fare punti sia da quella di valorizzare il materiale umano a disposizione: in questo senso va letta la doppia titolarità di Dusan Vlahovic, apparso sicuramente più vivo e in palla ma ancora lontano parente dall’attaccante pagato 80 milioni 4 stagioni fa. Anche la doppia esclusione di Kolo Muani e Conceicao, solo 15′ su 180, sembra un segnale della direzione che vuole dare la società al nuovo corso. Nonostante quindi un obiettivo ancora da raggiungere, non si placano le speculazioni sul futuro della panchina.
Juventus, Capello certo sul nome per la panchina
Intervenuto a La Politica nel Pallone, su Radio Rai Gr Parlamento, Fabio Capello ha toccato vari punti legati all’ambiente bianconero. Tra i vari temi affrontati, l’ex allenatore del Real Madrid (tra le altre) ha tracciato un profilo di un allenatore perfetto per iniziare la prossima stagione sulla panchina bianconera.

Il nome rilanciato da Don Fabio è proprio quello dell’attuale tecnico, Igor Tudor, ritenuto idoneo per riportare la Juventus ai suoi vetusti fasti: «Per la Juventus bisogna capire che direzione vuole prendere, ma se Tudor riuscirà a centrare la qualificazione alla Champions League, penso che possa guidare ancora questa Juve. Conosce l’ambiente, sa cosa serve per fare bene e soprattutto è seguito dai giocatori. Potrebbe essere lui l’allenatore giusto per ripartire».
Juventus, Tudor ha ribaltato la squadra
Tudor è subentrato in una situazione molto particolare: la Juventus era reduce da due brutte sconfitte contro Atalanta e Fiorentina in cui aveva sommato un passivo di 7-0. Lo Stadium, da fortino inespugnabile era diventato terreno ostile e territorio di caccia per chiunque arrivasse a Torino e anche la situazione interna, tra calciatori, corpo tecnica e dirigenza, non era delle più rosee.

Con l’arrivo di Tudor sembrano già essere state stravolte le carte in tavola: oltre ad aver immediatamente ricompattato l’ambiente, sfoggiando un’esibita juventinità molto apprezzata dal pubblico, Tudor ha subito portato risultati, conquistando 4 punti nelle prime due uscite e soprattutto offrendo un’ottima prestazione nel posticipo contro la Roma.