Koopmeiners, Tudor ha un piano per rigenerarlo: non c’è scampo per il centrocampista olandese, ora tocca farlo
Rigenerare Teun Koopmeiners. È questo il piano di Igor Tudor, un progetto chiaro come il sole che punta a far risplendere un calciatore che, fino a oggi, si è rivelato la più grande delusione della Juventus. L’olandese è sbarcato a Torino la scorsa estate per una cifra da capogiro: 54,7 milioni di euro, con la possibilità di aggiungere altri 6 milioni in bonus.
Non proprio due spiccioli, considerando anche il contratto fino al 2029 che gli garantisce 4,5 milioni netti a stagione. Eppure, quello visto in bianconero sembra il fratello scarso del Koopmeiners che incantava con l’Atalanta fino a pochi mesi fa. Il tecnico croato, però, non ha intenzione di lasciarlo nell’ombra.
Come riportato da La Repubblica, per l’ex atalantino sono in programma due o tre settimane di allenamenti su misura, pensati apposta per rimetterlo in carreggiata. Qualche panchina iniziale, certo, ma con un obiettivo preciso: farlo tornare a brillare come sa. Perché, diciamocelo, la Juventus non può permettersi di tenere un investimento del genere a fare da tappezzeria.
E non è solo una questione tecnica. Dal punto di vista fisico, Koopmeiners è uno straccio, come se il peso della maglia bianconera gli avesse succhiato via ogni energia. E moralmente? Non sta certo meglio. La fragilità psicologica è sotto gli occhi di tutti, schiacciato com’è dalle responsabilità di un club che non perdona passi falsi. Ma Tudor, con quel suo piglio da sergente di ferro, sembra avere le idee chiare per tirarlo fuori dal tunnel.
Teun Koopmeiners alla Juventus: da flop a possibile rinascita
Quando la Juventus ha messo sul piatto oltre 50 milioni per Teun Koopmeiners, i tifosi sognavano già un centrocampista capace di spaccare le partite, proprio come faceva a Bergamo. All’Atalanta, sotto la guida di Gasperini, l’olandese era un tuttofare: gol, assist, visione di gioco e una grinta da leone.

Ma a Torino qualcosa si è inceppato. Le prime uscite stagionali hanno mostrato un giocatore spaesato, lontano parente di quello ammirato in nerazzurro. Sui social, da X a Instagram, i commenti non si sono fatti attendere: “Sembra un pesce fuor d’acqua”, ha scritto qualcuno. E non è difficile dargli torto.
Il piano di Tudor, però, potrebbe essere la svolta. Con allenamenti personalizzati, il tecnico croato vuole ridargli fiato e fiducia, lavorando sia sul corpo che sulla testa. Non è un mistero che Koopmeiners abbia sofferto il salto da una realtà come l’Atalanta, dove la pressione era alta ma gestibile, a una Juventus che vive di aspettative da capogiro. E qui entra in gioco l’esperienza di Tudor, uno che sa come rimettere in piedi i suoi uomini, anche quando sembrano a terra.
Igor Tudor e il piano tattico per rilanciare Koopmeiners
Ma come si traduce tutto questo in campo? Il piano tattico di Igor Tudor per Koopmeiners non è ancora scolpito nella pietra, ma qualche indizio c’è. L’olandese potrebbe trovare spazio in un centrocampo a quattro, magari come interno con licenza di spingersi in avanti, sfruttando la sua capacità di inserimento.

Oppure, in un modulo con due trequartisti, potrebbe agire più vicino alla porta, un ruolo che all’Atalanta gli aveva regalato ben 15 gol nell’ultima stagione. Certo, per ora sono solo ipotesi: la condizione fisica attuale non gli permette voli pindarici, e le prime panchine serviranno proprio a fargli ritrovare il ritmo.
Tudor, del resto, non è tipo da mezze misure. Lo ha dimostrato con Vlahovic, rispolverato dopo mesi di naftalina, e ora vuole replicare il miracolo con Koopmeiners. Un aneddoto che circola negli ambienti bianconeri racconta di un confronto diretto tra i due: il tecnico gli avrebbe messo il cuore in mano, dicendogli chiaro e tondo che la Juventus ha bisogno del “suo” Koopmeiners, non di una copia sbiadita. E chissà che questo non sia il primo passo per una rinascita che farebbe felici tutti a Torino.
Crisi Koopmeiners: le cause del flop e le speranze per il futuro
Ma cosa è andato storto finora? La crisi di Teun Koopmeiners ha radici profonde. C’è chi punta il dito sulla preparazione fisica, non all’altezza di una stagione iniziata con qualche acciacco di troppo.
Altri parlano di un problema mentale: il peso di una cifra come 54,7 milioni e di un contratto milionario può far tremare le gambe a chiunque, figuriamoci a un ragazzo di 26 anni catapultato in un club che vive di scudetti e Champions League. E poi c’è l’aspetto tattico: sotto Thiago Motta, Koopmeiners non ha mai trovato una collocazione chiara, vagando per il campo senza un ruolo definito.
Con Tudor, però, la musica potrebbe cambiare. Le due o tre settimane di lavoro ad hoc non sono una bacchetta magica, ma un segnale forte: la Juventus crede ancora in lui. E i tifosi? Sono spaccati. C’è chi lo difende a spada tratta, ricordando le sue qualità, e chi lo ha già bollato come un bidone.
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Se l’olandese riuscirà a scrollarsi di dosso la ruggine e a ritrovare la scintilla di Bergamo, la Juve potrebbe aver fatto l’affare del secolo. Altrimenti, quei 54,7 milioni rischiano di pesare come un macigno.
In conclusione, il piano di Tudor per rigenerare Koopmeiners è una scommessa, ma di quelle che possono cambiare le sorti di una stagione. Servirà pazienza, un po’ di fortuna e tanto sudore. Come si dice in questi casi, la palla ora è nel campo dell’olandese: tocca a lui dimostrare che non è solo un fuoco di paglia. E a Torino, si sa, non si aspetta in eterno.