Juve, il gol di Yildiz che mette in evidenza un problema presente con Motta

Juve, Yildiz ha deciso la gara contro il Genoa con un gol: la sua rete ha messo in evidenza un problema che era palese con Motta

Igor Tudor ha esordito con una vittoria sulla panchina della Juventus, e non è cosa da poco. Un successo che sa di buon auspicio, come un bicchiere di vino rosso dopo una giornata lunga, e che lascia intravedere qualcosa di quello che potrà essere la sua squadra tra qualche settimana.

A decidere la partita è stato Kenan Yildiz, il ragazzo con il numero 10 sulle spalle, quello che a Torino già chiamano il “piccolo fenomeno”. Una prestazione che non passa inosservata, con qualità da vendere e un’intelligenza calcistica che fa venire i brividi ai tifosi bianconeri.

Ma non è stato solo Yildiz a brillare. L’assist vincente porta la firma di Dusan Vlahovic, quel bomber serbo che sotto Thiago Motta era finito un po’ ai margini, senza un motivo che non fosse di pura natura tattica. Con Tudor, invece, sembra aver ritrovato la grinta: si è impegnato, ha lottato su ogni pallone, e per ora tanto basta.

Certo, da lui ci si aspettano i gol – è il suo mestiere, dopotutto – ma il primo passo è stato più che soddisfacente. E poi c’è Yildiz, il talento turco su cui si sono accesi i riflettori, manco a dirlo, rubando la scena con una prestazione da capogiro.

Kenan Yildiz decisivo: la differenza con la Juve di Motta

Kenan Yildiz è il nome sulla bocca di tutti dopo l’esordio di Tudor. E come potrebbe essere altrimenti? Il giovane turco ha messo in mostra le sue qualità con una differenza che salta subito all’occhio rispetto al passato recente: non è stato relegato sulla corsia mancina, lontano dal cuore dell’azione, ma piazzato proprio lì, nel mezzo, dove può fare male. Da trequartista, libero di inventare e cucire il gioco, ha dimostrato di avere una marcia in più. Non è solo tecnica, ma visione, quella che fa la differenza tra un buon giocatore e uno speciale.

Ricordate quando si parlava di lui come di una promessa da tenere d’occhio? Beh, sembra che quel momento sia arrivato. A 19 anni, Yildiz porta sulle spalle il peso del numero 10 – non proprio una cosetta da nulla alla Juventus – e lo fa con una leggerezza che incanta. In partita ha toccato il pallone con la sicurezza di un veterano, e il gol decisivo è stato il premio per chi, come Tudor, ha creduto in lui fin dal primo minuto.

Dusan Vlahovic ritrova la fiducia con Igor Tudor

E poi c’è Dusan Vlahovic, il gigante serbo che sembrava aver perso il sorriso sotto la gestione precedente. Con Thiago Motta era stato messo un po’ da parte, quasi snobbato, forse perché non si incastrava alla perfezione nei suoi schemi. Ma con Tudor le cose sono cambiate.

Dusan Vlahovic esulta
Dusan Vlahovic ritrova la fiducia con Igor Tudor (Ansa Foto) – SpazioJ

L’assist per il gol di Yildiz non è solo un numero da aggiungere alle statistiche: è un segnale, forte e chiaro, che il bomber è ancora vivo e vegeto. Si è dato da fare, ha corso, ha pressato, come se ogni pallone fosse una questione di vita o di morte. Non è un segreto che Vlahovic abbia attraversato mesi difficili, con la pressione di chi deve dimostrare di valere i milioni spesi per lui.

Eppure, sotto la guida di Tudor, sembra aver ritrovato quella scintilla che lo aveva fatto innamorare i tifosi ai tempi della Fiorentina. Certo, i gol arriveranno – guai se non fosse così – ma per ora il suo impegno è un raggio di sole in una stagione che, fino a poco fa, sembrava grigia. Un aneddoto che gira tra i tifosi racconta di un Vlahovic che, a fine partita, ha tirato un sospiro di sollievo: “Finalmente mi sento di nuovo a casa”, avrebbe detto. Sarà vero? Chissà, ma il campo parla per lui.

La Juventus di Igor Tudor: un progetto che prende forma

L’esordio di Igor Tudor non è stato solo una vittoria, ma un biglietto da visita per il suo progetto. La Juventus che ha in mente il tecnico croato sembra voler puntare su due pilastri: il talento puro di Yildiz e la forza ritrovata di Vlahovic. Due facce della stessa medaglia, due giocatori che, insieme, potrebbero dare alla squadra quell’imprevedibilità che è mancata negli ultimi tempi.

Igor Tudor
La Juventus di Igor Tudor: un progetto che prende forma (Ansa Foto) – SpazioJ

E non è solo una questione di singoli: Tudor ha portato in campo un’idea di gioco più diretta, più verticale, che piace ai tifosi e mette in difficoltà gli avversari. Certo, è presto per cantare vittoria. Una partita non fa una stagione, e il cammino della Juventus è ancora lungo e pieno di insidie.

Ma i primi segnali sono incoraggianti. Basta guardare come Yildiz e Vlahovic si siano cercati in campo, quasi a voler dimostrare che il loro feeling può funzionare. Tudor, dal canto suo, è uno che non le manda a dire: vuole una squadra che corra e lotti, e questi due sembrano aver capito il messaggio. Se il buongiorno si vede dal mattino, i tifosi bianconeri possono iniziare a sfregarsi le mani: la nuova Juve sta nascendo, e promette scintille.

In conclusione, l’esordio di Tudor è stato un mix di cuore e qualità, con Yildiz e Vlahovic a fare da protagonisti. La strada è ancora lunga, ma il tecnico croato ha messo il primo mattone. Ora tocca ai giocatori, alla società e a quel pubblico che, a Torino, sa spingere la squadra come pochi altri. Perché alla Juventus, si sa, non si vive di mezze misure: o si vola alto, o niente.

 

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