Igor Tudor traghettatore fino a fine stagione? L’idea della dirigenza sul futuro del tecnico croato e cosa potrebbe cambiare
Igor Tudor potrebbe lasciare la Juve a fine stagione. D’altronde il contratto dell’allenatore scadrà dopo il Mondiale per Club. Su questo è stato chiaro il football director Giuntoli nella conferenza stampa di presentazione dell’allenatore avvenuta ieri. Giuntoli, però, ha anche aperto ad una possibile permanenza del croato sulla panchina bianconera.
Tudor, rispetto agli avversari, ha un vantaggio non da poco: è stato scelto al momento, siede lui sulla panchina bianconera e può convincere tutti incidendo materialmente, come del resto ha sempre fatto. Ma cosa deve fare il croato per restare anche nella prossima stagione alla guida della Juve?
Deve in primis centrare la qualificazione alla prossima edizione della Champions League, di fatto l’obiettivo minimo per la Juve. Anche disputare un grande Mondiale per Club potrebbe essere d’aiuto, visti anche i premi in denaro messi in palio. Se, poi, quarto posto ed un buon Mondiale si sommerebbero ad una lista di avversari non consona al livello della Juve, beh, allora il gioco sarebbe – quasi – fatto. Per intenderci, Gasperini, Conte o Pioli potrebbero essere gli unici ostacoli duri per il croato.
Qualificazione Champions League: l’obiettivo minimo per Igor Tudor
Il primo tassello per garantirsi un futuro alla Juventus è centrare la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Per una squadra come la Juve, questo non è un traguardo qualsiasi, ma un obiettivo minimo, quasi un dovere.

La competizione europea non è solo una questione di prestigio: porta con sé introiti economici fondamentali per il club e una vetrina internazionale che nessun allenatore può permettersi di sottovalutare. Raggiungere la Champions significherebbe non solo salvare la stagione, ma anche dare un segnale forte alla dirigenza.
Mondiale per Club: una vetrina per convincere la Juventus
Oltre alla Champions, c’è un altro appuntamento che potrebbe fare la differenza: il Mondiale per Club. Questa competizione, in programma a fine stagione, non è solo un trofeo da mettere in bacheca, ma un’occasione d’oro per Tudor. I premi in denaro in palio sono sostanziosi e una buona prestazione potrebbe rafforzare la sua posizione agli occhi della dirigenza. Immaginatevi la scena: una Juventus solida, capace di tenere testa a colossi internazionali come Real Madrid o Manchester City.
Non dimentichiamo, poi, l’aspetto mediatico. Un Mondiale per Club di alto livello attirerebbe l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori, dando a Tudor una visibilità che pochi altri tornei possono offrire. Certo, la strada è in salita: la concorrenza sarà spietata e la preparazione dovrà essere impeccabile. Ma se c’è una cosa che Tudor ha dimostrato, è di non tirarsi mai indietro di fronte alle sfide. E chissà, magari un trofeo alzato al cielo potrebbe essere la ciliegina sulla torta per convincere Giuntoli a rinnovargli la fiducia.
I rivali di Tudor: chi potrebbe insidiare la panchina bianconera?
Se da un lato Tudor ha le sue chance, dall’altro non mancano i pretendenti pronti a soffiargli il posto. Giuntoli, nella sua conferenza, non ha fatto nomi, ma il toto-allenatori è già partito. Tra i papabili ci sono figure di spicco come Gian Piero Gasperini, Antonio Conte e Stefano Pioli.
Ognuno di loro porta con sé un bagaglio di esperienza e un’idea di calcio che potrebbe tentare la Juventus. Gasperini, ad esempio, ha trasformato l’Atalanta in una macchina da gol, mentre Conte è sinonimo di vittorie e grinta – qualità che a Torino conoscono bene. Pioli, invece, dopo lo scudetto col Milan, potrebbe essere un’opzione più “tranquilla” ma altrettanto valida.

Questi nomi rappresentano ostacoli concreti per Tudor, ma non insormontabili. Se il croato riuscisse a combinare un quarto posto in campionato con un Mondiale per Club di tutto rispetto, la lista dei rivali potrebbe ridursi drasticamente. Certo, il calcio è imprevedibile, e basta un passo falso per cambiare le carte in tavola.
Ma una cosa è certa: Tudor non ha intenzione di mollare senza combattere. Come si dice in Italia, “finché c’è vita c’è speranza”, e il tecnico bianconero sembra deciso a giocarsi tutte le sue fiches.
In conclusione, il futuro di Igor Tudor alla Juventus è tutto da scrivere. Tra la qualificazione alla Champions League, il Mondiale per Club e la concorrenza di allenatori di prim’ordine, la strada è piena di curve. Eppure, con la sua tenacia e il suo approccio diretto, il croato ha tutte le carte in regola per lasciare il segno. Riuscirà a trasformare le promesse in risultati? I tifosi bianconeri, con il fiato sospeso, non vedono l’ora di scoprirlo.