Juve, Tudor preferito a Mancini: svelato il retroscena

Sembra ormai finito il tempo di Motta: per sedere sulla panchina bianconera ormai il preferito sembra essere Roberto Mancini

Dopo il declino delle ultime settimane è ormai finito il tempo di Thiago Motta sulla panchina della Juventus: troppo pesante il passivo di 0-7 cumulato nella settimana tra Atalanta e Fiorentina e il rischio di perdere il treno Champions iniziava a farsi troppo concreto. La squadra è allo sbando, priva di energie e incapace di reagire, come lo stesso Motta ha ammesso. Gli investimenti estivi non hanno dato i frutti sperati e persino Kolo Muani, dopo un avvio scintillante, è scivolato in un tunnel di insicurezza e apatia, trascinato dal resto del gruppo.

Per tentare di risollevare il gruppo e portare la barca nel porto sicuro del quarto posto, la dirigenza bianconera ha deciso quindi di cambiare subito e di affidare, a meno di clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto, la panchina a Tudor.

Juventus, Tudor batte Mancini: nodo economico ma non solo

Sembra sempre più vicino l’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juventus, al posto di Thiago Motta, anche prima del prossimo turno di campionato in cui i bianconeri saranno impegnati contro il Genoa. Tudor torna in un ambiente che conosce molo bene, avendolo frequentato sia da calciatore in due parentesi, sia da collaboratore di Pirlo nel 2020/21.

Mancini
Juventus, Tudor batte Mancini: nodo economico ma non solo (lapresse)-spazioj.it

L’ex tecnico della Lazio accetta così un altro ruolo da traghettatore a poche giornate dalla fine, riuscendo a vincere la concorrenza di Roberto Mancini, altro candidato forte per succedere a Thiago Motta. Secondo quanto riportato da calciomercato.com, la scelta è ricaduta sul croato per varie motivazioni: innanzitutto, il peso economico delle richieste di Tudor, dovendo la Juventus dover affrontare anche l’oneroso contratto di Motta, era nettamente inferiore alle pretese avanzate da Mancini.

Juventus, il nodo del tempo decisivo per scelta

Altro aspetto che ha fatto pendere la bilancia a favore dell’ex Verona è la durata del contratto: Tudor ha accettato di firmare per queste nove partite, inserendo comunque una clausola per restare l’anno prossimo in caso di Champions League, un contratto che difficilmente l’ex Ct della nazionale avrebbe accettato di buon grado.

Tudor
Juventus, il nodo del tempo decisivo per scelta (lapresse)-spazioj.it

In più potrebbe esserci anche un discorso di natura tattica: seppur diversi, Motta e Tudor sono entrambi “figli” di Gasperini e hanno alcuni principi di gioco che li accomunano; diversamente, scegliere Mancini avrebbe significato confondere ancora di più la squadra visto l’approccio totalmente diverso dell’ex Inter e Zenit e a poche giornate dalla fine non è sembrato il caso di fare questo “azzardo“.

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