La sfida fra Cagliari e Juve non termina di far discutere dopo il triplice fischio: rigore non dato ai bianconeri.
La Juventus riesce ad espugnare l’Unipol Domus di Cagliari grazie al guizzo di Dusan Vlahovic dopo soli 12 minuti di gioco e conquista la quarta posizione in classifica. Un risultato che riporta in alto l’umore dei bianconeri, reduci dalla cocente delusione in Champions League di soli quattro giorni fa.
Fra i vari episodi che hanno attirato l’attenzione di tifosi e appassionati, ce n’è stato uno che continua a far discutere parecchio al termine della gara e riguarda un presunto calcio di rigore non assegnato alla squadra ospite.
Cagliari-Juve: il perché del rigore non concesso
L’occasione che sta facendo parlare di sé al termine della partita contro i sardi è il fallo di Luperto sull’uomo partita Vlahovic. Al 78′ minuto Khephren Thuram recupera palla al limite della propria area, favorendo una ripartenza dei propri compagni di squadra. Il pallone raggiunge il numero 9 zebrato, ma il tiro viene respinto da Elia Caprile.

Al termine dell’azione, l’attaccante reclama un calcio di rigore per la spinta di Sebastiano Luperto, ma il direttore di gara lascia correre. Anche la sala VAR non è intervenuta sull’accaduto. E così sulle reti DAZN, Luca Marelli ha spiegato il perché di questa decisione:
Per me questo è calcio di rigore perché Luperto si disinteressa completamente del pallone e cerca solo di sbilanciare Vlahovic. Luperto ha spinto Vlahovic con entrambe le mani mentre stava per tirare. L’arbitro ha dovuto giudicare l’azione direttamente sul campo. Il VAR non è intervenuto perché Colombo aveva visuale libera e l’intensità deve essere valutata dall’arbitro se ha visuale libera.
La Juve avrebbe potuto così raddoppiare e chiudere definitivamente una gara il cui risultato è sembrato precario fino alla fine. Complice un secondo tempo sottotono da parte dei bianconeri.