“Attuai la stessa politica”, Marotta svela il retroscena: c’entra la Juventus

L’amministratore delegato dell’Inter, ex direttore sportivo della Juventus, è tornato a parlare della sua esperienza alla Vecchia Signora.

La Juventus di Massimiliano Allegri si appresta a preparare la sfida contro il Frosinone, valevole per la 26° giornata di Serie A: i bianconeri affronteranno i Ciociari domenica 25 febbraio, nel lunch match di giornata, all’Allianz Stadium. La Vecchia Signora è reduce da quattro partite senza vittoria in Campionato, che hanno fatto si che la squadra bianconera si allontanasse dall’Inter di Simone Inzaghi, la capolista del Campionato.

La fine della stagione di Serie A 2023/2024 è ancora lunga, ma in questo ultimo mese l’Inter sembrerebbe aver avuto una marcia in più rispetto alla Juventus, confermandosi così la favorita per la vittoria dello Scudetto. La squadra bianconera, dal canto suo, ha ancora tutte le possibilità per mettere timore alla squadra nerazzurra, considerando anche il fatto l’assenza di impegni europei che permette alla squadra di Allegri di recuperare al meglio le energie da una partita all’altra.

Juventus, Marotta torna sul suo passato bianconero

Negli anni, tra Juventus e Inter non ci sono stati solo intrecci sul campo, ma le due società hanno visto interscambiarsi tanti giocatori e non solo. Uno dei dirigenti più iconici di questi ultimi anni che passato sia dalla squadra bianconera sia da quella nerazzurra è Giuseppe Marotta, attuale amministratore delegato dell’Inter.

Marotta e il suo passato alla Juventus
Marotta-Buffon LaPresse spazioj.it

Marotta, che è stato alla Juventus dal 2010 al 2018, anno in cui è approdato alla corte nerazzurra, ha rilasciato un’intervista alla giornata inaugurale dell’XI Edizione del Corso da Team Manager presso la Luiss di Roma, parlando del metodo applicato in entrambe le società dopo essere arrivato alla guida. Queste le sue parole:

Quando nel 2010 arrivai alla Juve e i risultati non c’erano, dovetti procedere a una rivoluzione. Ho cambiato tutti i ruoli: dalla comunicazione ai magazzinieri. Avevamo anche in squadra una fila di campioni del mondo, ad esempio Camoranesi era nella lista di quelli che volevo mandare via, ma ero imbarazzato nel farlo. Per questo lo chiamai nel mio ufficio e gli chiesi cosa avrebbe fatto al posto mio. Lui mi rispose ‘mandare via me e tanti altri’. ecco bisogna avere la forza di cambiare quando serve.

Effettivamente, Juventus e Inter sono accomunate dal fatto che, dall’arrivo di Marotta, le due squadre hanno cominciato ad ottenere risultati importanti sia a livello nazionale che internazionale. Con l’arrivo alla Juventus e i numerosi cambiamenti, Marotta ha dato il via ai nove scudetti consecutivi della Juventus; all’Inter, il direttore sportivo è stato capace di risollevare la società nerazzurra e riportare la squadra ai massimi livelli.

Poi, l’amministratore delegato nerazzurro ha proseguito parlando dell’importanza dell’allenatore.

L’allenatore non è responsabile in primis, anche se non sono stato ancora capace di capire quanto conta il tecnico nell’economia di una vittoria. È una componente importante, indispensabile ma gran parte la fanno i calciatori o la società. Non ho mai visto in campo una società che vince in campo e che non ha una società forte alle spalle. Mandare via un allenatore significa che la squadra gioca contro”. Con un retroscena: “Con la Juventus, ad un certo punto, eravamo 13°. Presi Buffon, Pirlo, Barzagli e Chiellini per parlare. Appurato che l’allenatore non c’entrava, abbiamo vinto lo scudetto.

Nonostante il suo approdo all’Inter, Marotta rimane uno di quegli uomini che i tifosi bianconeri ricorderanno per i bellissimi anni passati insieme. L’unico rammarico rimane la doppia sconfitta in finale di Champions League.

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