Bernardeschi si racconta: “Ronaldo, Chiesa, mentalità Juve, vi dico tutto”, poi risponde alle critiche su Allegri

L’esterno italiano, a Toronto da ormai un anno, ha scoperto le sue carte tornando a parlare di Juventus; e non solo.

Federico Bernardeschi è identificabile come un vero cuore bianconero. L’esterno italiano, dopo l’esperienza alla Fiorentina, è arrivato alla Juve nel 2017 tra l’entusiasmo di molti percorrendo la stessa strada che poco dopo avrebbero percorso Chiesa e poi Vlahovic. Accostato alla Juve ancora una volta nelle ultime settimane ecco le parole del giocatore.

Bernardeschi, le sue parole verso la Juve

In una intervista rilasciata a Tuttosport Bernardeschi si è messo a nudo sulla Juventus.

bernardeschi, le sue parole sulla juve
Bernardeschi esce allo scoperto sulla Juve, le parole – Lapresse -Spazioj.it

Se si pensa a Bernardeschi i tifosi juventini possono avere impressi nei loro ricordi sia le ottime prestazioni fornite per la squadra in alcune partite ma anche dei periodi anonimi del giocatori. Intervistato a Tuttosport, dal direttore Guido Vaciago, questi sono i sentimenti di Bernardeschi verso la Juventus:

La Juventus per me è speciale e non ne ho mai nascosto il mio amore. A Torino sono diventato uomo e calciatore, è stato un percorso meraviglioso.

Questo l’esordio di Berna, che poi parla su un suo probabile ritorno in bianconero:

Non posso sapere cosa succederà in futuro ma se dovesse chiamarmi nuovamente la Juve sicuramente risponderò.

Sicuro di sé Bernardeschi afferma che per la Juve sarebbe pronto ad un ritorno di fiamma. Poi spiega cosa gli è rimasto più impresso del suo periodo in bianconero; spendendo qualche parola anche su alcuni giocatori come Chiesa e Ronaldo:

Alla Juve ho imparato cos’è la mentalità. La famiglia Agnelli è stata qualcosa di storico per quello che hanno fatto con il club. A Chiesa gli voglio bene come un fratello. Ho solo bei ricordi con lui sia alla Fiorentina che alla Juve e gli auguro il meglio. CR7? Mi ha impressionato! Ha una cura incredibile dei dettagli in ogni cosa. Deve essere un esempio per tutti, lo stimo molto.

Infine l’esterno italiano spende qualche parola anche per Max Allegri e sul suo stile di gioco:

Si vorrebbe sempre vedere una squadra giocare un grande calcio e segnare tanto, ma se gli interpreti a disposizione non sono adatti ad un determinato stile di gioco non è fattibile. Noi andammo in finale di Champions League col 4231, se i giocatori a disposizione possono fare determinate cose si fanno solo quelle. Un allenatore bravo si basa sulle carattaeristiche dei propri giocatori che ha in rosa.

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