Manovra stipendi, dopo il -10 la società ha cambiato i piani d’azione!

In casa Juve regna il silenzio dopo la sentenza di lunedì con la Corte federale d’Appello che ha deciso di penalizzare la squadra di 10 punti in campionato. Nessun commento nemmeno dalla Federcalcio e tantomeno dal Coni. Nonostante ciò vi sono dei piccoli segnali di disgelo che porterebbero a placare le tensioni attuali. L’ipotesi patteggiamento sulla manovra stipendi si fa sempre più vivida e sempre meno da scartare. È ancora troppo presto per parlarne poiché bisognerà attendere l’evoluzione della situazione sia in negativo che in positivo, ma piccoli segni di pace ci sono.

Queste ultime due partite di campionato (contro Milan ed Udinese) diranno in quale posizione di classifica ed in quale Europa la Juve potrebbe qualificarsi per la prossima stagione (incognita penalizzazione Uefa a parte). Il 15 giugno è il giorno fatidico dell’udienza per la manovra stipendi contornata da altre delicate questioni come i presunti rapporti irregolari con gli agenti e le partnership sospette. Una svolta distensiva verso il patteggiamento si potrà avere solo tra la fine della Serie A e l’udienza presso il Tribunale federale. Quelli saranno i giorni che indicheranno la strada verso cui si evolverà la situazione in casa bianconeri.

Patteggiamento oppure no? Il punto!

Ma quali sono le condizioni per andare verso il patteggiamento? La prima è quella di mandare in giudicato, senza ulteriori prolungamenti e rinvii, la condanna per le plusvalenze. La società dovrà leggerne le motivazioni e avrà 30 giorni di tempo per effettuare l’eventuale ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport. Il ricorso avrebbe comunque poche chance per essere accolto. La Corte d’Appello ha tenuto conto delle varie osservazioni dei giudici nell’ultimo grado del Coni. Questa possibilità ridurrebbe quasi a zero il patteggiamento eventuale per la manovra stipendi. Se ne saprà di più solamente quando giungeranno le motivazioni a fine mese.

La necessità in casa Juve è evitare di intaccare le future stagioni prolungando ricorsi, tensioni e pratiche di avvocati. Il patteggiamento avrebbe comunque bisogno di un via libera del presidente, del consiglio federale e della procura generale dello Sport (organo del Coni che coordina il lavoro delle varie procure federali). Una sanzione che ridurrebbe (o completamente cancellerebbe) i rischi di ulteriori interventi da parte della Uefa sarebbe proprio quella afflittiva, precludendo la squadra da tutte le competizioni europee per il prossimo anno e mettendo un punto definitivo sulla questione. Certo, l’ideale della Superlega della Vecchia Signora continua a reggere ed a mantenere tesi i rapporti con la Uefa.

C’è il rischio che qualsiasi decisione venga presa possa provocare del disagio anche se la tempistica potrebbe essere più celere del previsto. Ci sono molte possibilità che i varchi lasciati aperti dai codici e dai verdetti possano essere utilizzati per cambiare finalmente lo scenario dopo mesi di scambi giudiziari. Un compromesso potrebbe effettivamente giungere. Il patteggiamento sarebbe un chiaro punto di accordo dell’interesse comune e porterebbe la chiusura quanto prima della questione che va avanti da fin troppo tempo. Ad oggi la parola fine è lontana, ma le prossime puntate della vicenda diranno di più.

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