“Mandati artificiali ai procuratori”: altri guai per la Juventus

La Juventus doveva molti soldi agli agenti, oltre 8 milioni di euro «in relazione a pregresse mediazioni professionali svolte da questi sovente in relazione a operazioni foriere di plusvalenze contestate». E per pagare questi soldi avrebbe adottato «la prassi di ricorrere a mandati fittizi predisposti ex post in relazione ad altre operazioni, in assenza dunque di una reale attività di intermediazione di un agente».

Questa è l’ultima rivelazione, riportata dal quotidiano La Stampa, sull’Inchiesta Prisma tra la dirigenza bianconera e i procuratori di alcuni giocatori.

Tra questi, ad esempio, Davide Lippi, agente di Giorgio Chiellini, ha un vecchio credito di 450mila euro maturato nell’ambito dell’affare tra Roma e Juventus che vedeva coinvolto Leonardo Spinazzola.

In alcune intercettazioni tra Cherubini e lo stesso Lippi emergono alcune circostanze del tutto nuove: “Tu lo sai cosa c’ho pendente ancora? Anche Giorgio lo sa e la cifra che devo prendere vecchia non è poca. Finalmente con questo rinnovo di Chiellini posso sistemare le cose“.

Juventus Inchiesta Procuratori

Pronta la risposta dell’ex presidente bianconero – Andrea Agnelli – che non le ha mandate a dire al procuratore: “Nel concreto cosa ha fatto? Ha fatto una telefonata a Spinazzola! Di Giorgio non aveva mai fatto un c***o. Davide, le ultime due volte Giorgio l’ho fatto io“.

Tuttavia, grazie ad alcuni manoscritti ritrovati nello studio di uno dei principali indagati – Cesare Gabbasio – la Juventus avrebbe già saldato il debito precedentemente menzionato grazie al passaggio di Senè Mamadou Kaly dalla Juve al Basilea nell’agosto 2020.

Tra i nomi dei procuratori anche quelli di Oscar Damiani e del defunto Mino Raiola, al quale pare la Juve nel 2021 dovesse circa 13 milioni di euro per operazioni vere di mediazione.

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