Parole al miele per il brasiliano: “Fidati Juve, Bremer è meglio di De Ligt”

In casa Juve l’entusiasmo è ancora alle stelle per l’arrivo di Gleison Bremer, sia per lo spessore del giocatore, arrivato per sostituire De Ligt, sia per essere riusciti a strapparlo all’Inter, rivale dei bianconeri e club che sembrava vicinissmo ad acquistarlo.

A parlare dell’acquisto del brasiliano da parte dei bianconeri è Gianluca Petrachi, in un’intervista a Tuttosport.

Bremer, Arrivabene, Juventus

Le parole

Sull’arrivo di Bremer in Italia, al Torino:Negli anni in cui sono stato direttore sportivo della società granata solitamente verso fine campionato, andavo di persona in Sudamerica per visionare dal vivo i profili che ritenevamo più interessanti”.


Ce l’ho ben presente quell’anno. Si preannunciava una stagione in cui avremmo avuto la necessità di rinforzare il reparto dei difensori e avevamo l’allenatore, Walter Mazzarri, che giocava con
la difesa a tre. Per cui quando andai in Brasile strinsi la mia ricerca sui marcatori che erano diventati una priorità per quel mercato. In quell’occasione sul block notes avevo due centrali, Lucas Verissimo e Gleison Bremer”.


Cairo mi disse di provare a chiudere per tutti e due. Ma la situazione non era semplicissima per Verissimo, che aveva due anni in più rispetto a Bremer ed era già più conosciuto da molti addetti ai lavori. Il problema era il suo presidente del Santos, mi faceva diventare matto. Un giorno chiedeva sei milioni per il cartellino, quello dopo dieci. Poi non lo voleva più vendere! Insomma, un vero e proprio delirio. Il ragazzo aveva tra l’altro il vantaggio che sarebbe potuto diventare comunitario facilmente grazie alla moglie ma, in assoluto, una situazione complessa. Col passare dei giorni mi focalizzai di più su Bremer che allora era più grezzo ma avevo intuito margini di crescita enormi. Ricordo come se fosse adesso una sua partita di Coppa che andai a vedere: segnò un gol di testa e rimasi impressionato da potenza, stacco e tempismo con cui si inserì sul cross“.

Ricordava per come giocava Chiellini, mentre Verissimo era un difensore alla Bonucci, piedi più educati ma meno aggressivo sulla punta. Bremer era già allora davvero impressionante per come pressava l’attaccante e non temeva mai gli uno contro uno. Anzi, si esaltava. Adoravo quel suo spirito guerriero, dove il coraggio era al primo posto“.

Era un investimento con buone prospettive e poi mi era piaciuto tantissimo non solo il giocatore ma
anche l’uomo. Lo conobbi e capii subito che mi trovavo davanti a una persona seria. Un ragazzo d’oro. E infatti appena arrivò al Torino mantenne il profilo di serietà massima, umiltà e grande
applicazione. Spendemmo poco più di 5 milioni di euro e dovetti insistere un po’ perché Mazzarri e il suo vice Frustalupi non erano convintissimi visto che il ragazzo aveva ancora delle lacune su cui si sarebbe dovuto lavorare mentre io e Roberto Miggiano, il mio collaboratore, spingemmo per questa operazione che condussi in porto”
.


Sul prezzo pagato dalla Juve (41 milioni più 9 di bonus): “Secondo me è congruo. La società
bianconera si è messa in casa un difensore top. Ha fatto davvero un grande affare, per il presente e per il futuro. Sarà all’altezza della maglia bianconera non soltanto in campionato ma anche nelle sfide di Champions League. Me lo immagino già. Tra l’altro stiamo parlando di un ragazzo di 25 anni che non ha ancora raggiunto il massimo del proprio potenziale”.

Ha ancora un margine di crescita almeno del 20%. Ricordo che nel Torino imparò molto ascoltando i consigli di Nkoulou che a un certo punto per lui era diventato una sorta di fratello maggiore. E poi a fine allenamento si fermava con Nitti per un lavoro individuale volto a migliorare la sua qualità tecnica. La Juve ha fatto tombola prendendolo”.

Sul paragone tra il partente De Ligt e Bremer: Magari non capisco nulla di calcio, ma se devo dire la mia, Gleison è più forte di De Ligt. Molto più forte. Per cui la difesa bianconera con questo cambio ci guadagna”.

Infine, dice: “Auguro a Bremer il meglio e di togliersi tante soddisfazioni. Non è così frequente
tra i calciatori incontrare persone per bene come lui
!.

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