Nostalgia. Quello che separava Pogba dalla Juventus era un chiaro e forte sentimento di nostalgia di casa. Un’irrefrenabile voglia di sentirsi accuditi come un tempo.
Una mancanza incolmabile che ci ha portato fino a qui: il caldo pomeriggio di sabato 8 giugno che ha segnato il concitato momento del ritorno di Paul Pogba. Un ritorno atteso sin dal momento in cui le strade, come spesso avviene nella vita, si sono divise ormai sei stagioni fa.
Sei anni in cui nel calcio sono cambiate tante cose. Sei anni in cui il centrocampista francese è diventato un uomo, un padre, una star dei social, un Campione del Mondo, un esempio dentro e fuori dal campo.
Ma la lontananza di quasi 1600 km tra Torino e Manchester non si è mai percepita poi così tanto, perché sotto sotto tutti sapevano che quello sarebbe stato solo un “arrivederci”.
RECIPROCHE MANCANZE
D’altronde, la Juventus ha sofferto la sua assenza: dopo il suo doloroso – ma inevitabile – addio, il centrocampo bianconero è colato a picco. Sono stati presi diversi giocatori che si sperava potessero sopperire anche in minima parte, ma il “dopo Pogba”, in fin dei conti non c’è mai stato. Fino ad ora.
Perché le copie non varranno mai l’originale e la Vecchia Signora al “dopo Pogba” ha scelto Pogba.
L’unico che può sopperire alle lacune di un reparto da troppo tempo privo di qualità e sostanza era colui che lo ha reso – insieme ad altri tre straordinari interpreti – il punto cardine della squadra.
Eppure, la Juventus non è stata la sola a sentirne la mancanza. Pogba in questi anni non ha reso come ci si aspettava: problemi con gli allenatori, acciacchi fisici, depressione.
Gli ultimi tre anni ci hanno addirittura fatto chiedere che fine avesse fatto quel giocatore che con le sue lunghe leve iincantava la zona nevralgica del campo. Ma forse la risposta è davanti ai nostri occhi e non ce ne rendiamo conto.
IL RITORNO
Pogba voleva tornare a tutti i costi. Sentiva di non aver ancora dato tutto a Torino e per la Torino bianconera. Il francese verrà accolto come un re che non ha mai perso il proprio trono e, chissà, forse anche la maglia numero 10.
Quindi bentornato caro Paul, goditi la tua nuova e vecchia casa, che troverai diversa, ma per certi versi simile, perché, dopotutto, si torna sempre dove si è stati bene.
