Giorgio Chiellini: ultimo baluardo di un calcio che resta senza bandiere!

Ieri sera, dopo la sconfitta contro l’Inter, l’amarezza era tanta in casa Juve. Dalla dirigenza, passando per il mister, i calciatori e l’intero staff, fino ad arrivare ai tifosi che, per la prima volta dopo dieci lunghi anni, hanno visto la loro squadra terminare una stagione senza trofei.

Come se non bastasse, però, non è stata l’unica delusione della serata. La doccia gelata sarebbe arrivata da lì a poco e a darne l’annuncio ci ha pensato il diretto interessato, ossia, Giorgio Chiellini.

A fine stagione, infatti, il capitano lascerà la sua amata Juventus e la cosa che salta all’occhio è che lo farà senza aver alzato un trofeo, lui che era il più abituato dei ventidue in campo.

Getty Images, Giorgio Chiellini

“Dispiace lasciare con un anno senza vittorie dopo dieci anni, va accettato. Lunedì festeggerò e saluterò il mio Juventus Stadium, ma cedo lo scettro a tanti giovani”. Ha parlato così il capitano, ieri, ai microfoni di Mediaset.

Parole che nessun tifoso juventino avrebbe mai voluto sentire ma, a onor del vero, nessun tifoso di calcio, a prescindere dalla fede calcistica.

Si, perché Chiellini, piaccia o meno, rappresenta la serietà, il duro lavoro, il dare tutto se stessi, il raggiungere gli obiettivi al costo che cascasse il mondo. Esempio lampante di un giocatore di altri tempi, di un altro calcio.

La sua forza, la sua determinazione, non le ha messe solo in campo, ma anche nella sua vita privata. Quando sei Giorgio Chiellini potresti pensare solo al calcio, ma lui non lo ha fatto.

Chiellini ha pensato anche di studiare, di laurearsi di far capire a chiunque che un giocatore non deve essere per forza solo un giocatore, ma può essere tanto altro.

I Chiellini non si scordano facilmente. Avete presente Del Piero per la Juve, Zanetti per l’Inter, Maldini per il Milan o Totti per la Roma? Certo, icone del calcio, ma di cui Giorgio entra a farne parte, non può essere altrimenti.

Ci sono giocatori e giocatori e Giorgio mancherà, eccome se mancherà, ai suoi compagni, ai suoi tifosi, ma anche ai suoi avversari.

Protagonista indiscusso di una Juve vincente per dieci anni, giocatore essenziale di una nazionale in cui è cresciuto fino ad arrivare a trionfare da capitano.

Poco importa, in una carriera come la sua, se le delusioni sono state presenti, come le due Champions League perse in finale o i due mancati accessi alla fasi finali di un Mondiale, perché se vinci diciannove trofei con il tuo club in diciassette anni e un Europeo con la tua Nazionale da protagonista assoluto, allora puoi camminare a testa alta.

Chi più di Giorgio Chiellini può farlo? Pochi, decisamente pochi. Sarebbe stato bello vederlo ieri con l’ennesimo trofeo al cielo, sarebbe stato il giusto riconoscimento di una carriera gloriosa, ma non è andata come sperava.

L’Inter gli ha tolto l’ultima gioia con la maglia bianconera, ma Giorgio non ne ha fatto un dramma, anzi, ha sottolineato la bravura e la superiorità degli avversari, ennesimo esempio della sua caratura.

Il suo futuro è ancora incerto, lo sa solo lui, o forse ancora no. C’è chi parla di un’esperienza lontano dall’Europa, chi di un ruolo dirigenziale nella “sua” Juve. Ciò che è certo, però è che Chiellini, come summenzionato, mancherà a tutti.

In bocca al lupo per il futuro, King Kong!

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