Juventus Women, il sogno in Champions League si ferma con il Lione: la delusione di Rosucci e mister Montemurro

Martina Rosucci e Joe Montemurro hanno parlato in conferenza stampa dopo la sfida contro il Lione persa al Groupama Stadium. Queste le loro parole:

MONTEMURRO

“Alla Juventus manca l’esperienza in una fase. Il gruppo va gestito in modo diverso. Il Lione ha due squadre di livello internazionale. Sono preparati per queste situazioni. Noi dobbiamo fare esperienza per capire come gestirla bene. La partita è cambiata dopo venti minuti di equilibrio. Le partite vanno maneggiate, fa comunque crescere per capire il livello”.

“Sto trovando difficoltà a fare domande agli arbitri. Non so perché. Io sono umile, mi piace parlare e ho fatto due o tre domande a cui hanno risposto in modo interessante. Volevo solo chiarezza su due o tre cose”.

“Il mio lavoro è fare scelte, a volte difficili. Quando scelgo mi devono convincere e devo capire. Non ho niente con Hurtig, non voglio mai incolpare le mie giocatrici. Voi nel lavoro vedete episodi, situazioni, momenti, io vedo cosa fanno per la squadra e tutti hanno fatto tanto con e senza palla. Questo era il nostro percorso per imparare, questi episodi capitano due o tre volte a partita e bisogna andare avanti. Le scelte sono fatte per motivi. La prima mezz’ora l’abbiamo giocata, a dire la verità forse abbiamo giocato meglio con la palla questa partita che quella all’Allianz”.

“Il campo dice la verità, voi avete visto il gioco. La nostra crescita è nel trovare la continuità. Quando abbiamo la palla la dobbiamo tenere per un motivo. Ci serve coraggio nell’avere continuità con la palla e secondo me facciamo una crescita anche oltre quella che abbiamo fatto”.

“Sono situazioni delicate quelle con gli arbitri. Non voglio parlare di loro dopo la partita. Mi sembrava strano che una giocatrice avesse spinto da dietro e la nostra sia caduta ma non era fallo. Ho chiesto all’arbitro e non mi ha risposto”.

Juventus Women Champions

ROSUCCI

“Il Lione è una squadra creata per vincere e lo sappiamo. Abbiamo fatto di tutto ma ci è mancato cinismo. Quando crei occasioni devi concretizzarle. Oggi nel primo tempo uno potevamo farlo e se lo fai cambia tutto. Non voglio recriminare niente. Mi dispiace perché ci abbiamo creduto oggi e all’andata. In Europa siamo sempre un pochino penalizzate a livello arbitrale, era già successo l’anno scorso ed è successo di nuovo. Penso che certe cose siano state evidenti ma questo non toglie i meriti al Lione che è una grandissima squadra”.

“L’anno scorso uscire con il Lione non ci avrebbe fatto male e non ci avrebbe fatto arrabbiare, avevamo già fatto tanto ed esserci era sufficiente. Questa stagione è stato diverso perché siamo entrate tra le grandi. Sono molto arrabbiata perché io e le mie compagne ci credevamo tanto e quindi non è più sufficiente solo giocare queste partite. Stiamo lavorando per arrivare a fare sempre di più e volevamo arrivare in semifinale”.

“Io sono nata con questa maglia addosso. Sono qui dal primo giorno con questa squadra, giocare certe partite è un orgoglio grandissimo. Ho giocato questo anno tutte le partite di Champions League e non posso che ringraziare dando tutta me stessa. C’era bisogno di portare in avanti la squadra gli ultimi minuti, secondo me potevamo fare un altro gol. È andata così, io ho cercato di dare tutto come ogni volta che scendo in campo con questa maglia”.

“Io penso che quello che abbiamo dimostrato noi in Champions questo anno non l’ha dimostrata nessuna squadra italiana. Abbiamo davvero dimostrato di fare paura alle grandi: abbiamo eliminato il Chelsea e battuto il Wolfsburg fuori casa, abbiamo battuto il Lione. L’arrivo del mister ci ha dato la forza di credere in quello che siamo, ci ha dato consapevolezza. È stato fatto un grande lavoro ma è solo l’inizio. Vogliamo arrivare in alto”.

“Quando si perde e si fa tesoro degli errori si cresce. Se noi non avessimo giocato tutte queste partite di Champions non saremo arrivate qui. Le mie lacrime erano perché ci credevo, credevo in questo obiettivo, che non era un sogno perché i sogni sono difficilmente realizzabili. Dobbiamo essere orgogliose di noi. Siamo arrabbiate perché ci credevamo, questo percorso ci ha portato a crederci. Penso che tutta l’Italia sia orgogliosa di noi e se non lo sono devono esserlo”.

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