Ventura attacca la Juve: “Derby? Con il Var sarebbe successo 5/6 volte!”

L’ex tecnico del Torino e della nazionale, Giampiero Ventura ha parlato al Corriere Granata in vista del derby della Mole.

Ventura è stato l’ultimo tecnico del Torino a vincere un derby contro la Juventus. Ecco le parole dell’ex tecnico sull’ultima vittoria dei granata:

“Il ricordo più bello è che, il giorno dopo, quando facemmo allenamento, un gruppo di persone anziane venne a vederci e aveva le lacrime agli occhi. Il giorno dopo c’era una gioia incredibile, non espressa in canti e balla ma con delle lacrime”.

Ventura poi imbeccato dall’intervistatore ha attaccato la Juventus:

“Furono pochi i derby persi per merito loro, molti li abbiamo persi per errori clamorosi. Su Jonathas c’era un rigore clamoroso, su El Kaddouri tutta Europa ha visto cosa è successo. O ancora il gol annullato a Maxi Lopez e la non espulsione ad Alex Sandro sono state delle circostanze assurde. Per quanto riguarda i derby persi all’ultimo lasciamo stare. In entrambi eravamo sull’1-1 e avemmo delle occasioni nitide per passare in vantaggio ma fummo puniti prima da Pirlo e l’anno dopo da Cuadrado. Se ci fosse stato il VAR avremmo sicuramente vinto 5/6 derby. Era un altro momento purtroppo, e bisognava comunque accettare queste decisioni”.

Ventura
Ventura Juventus-Torino

L’uomo ha proseguito, dando la sua lettura tattica sulla partita di domani:

“La Juve viene da un momento favorevole e il Toro viene da due partite così cosi. Ma è altrettanto vero che i granata faranno una grande partita. Dovranno essere vinti tanti duelli, e il principale sarà quello tra Bremer e Vlahovic che il brasiliano ha già vinto una volta. Faremo una grande partita dal punto di vista della prestazione, ne sono sicuro”.

Infine un commento sull’esplosione di Bremer, cercato da molti top club:

“Quando un giocatore ha delle offerte che vanno fuori mercato, diventa difficile trattenerlo. Se lo fai rimanere controvoglia, come N’Koulou, rimani fregato doppiamente sia da un punto di vista sportivo che da un punto di vista economico. Da qui nasce quella che era la mia linea, si accettava di rinunciare a uno o due giocatori forti all’anno, ma con i soldi acquistati si andava a programmare il futuro. Quando andammo in 3 anni dalla Serie B all’Europa lo abbiamo fatto senza spendere e guadagnando. La dimensione del Toro deve essere questa, stazionare nelle posizioni europee e avere il bilancio in positivo. Se tu fai una buona programmazione, è evidente che puoi toglierti delle belle soddisfazioni”.

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