Morata al Barcellona: c’è il sì totale del calciatore. La notizia trapelata in questi giorni ha scosso l’ambiente bianconero. Il centravanti avrebbe accettato senza esitazioni la destinazione, nonostante il suo conclamato amore per la Vecchia Signora.
Nulla di strano, nulla di particolare. Il calcio è un’industria e il vero amore per la maglia è riservato ad una nicchia sempre più ristretta di calciatori. Spesso il sentimento lascia il posto alla realtà e per questo motivo la trattativa che dovrebbe portare lo spagnolo in Catalogna può essere vantaggiosa per tutti, con un sostituto all’altezza.
Morata è l’attaccante ideale per questa Juventus? Al momento i numeri parlano chiaro. Il centravanti è stato responsabilizzato dopo l’addio di Ronaldo, ma non ha mai dato la sensazione di avere il carattere e la forza per prendere in mano la squadra nei momenti di difficoltà. Lo spagnolo ha sempre dimostrato di essere una fantastica spalla, ma mai l’attore principale.
Eppure ha sempre avuto i dettami e le caratteristiche per essere un centravanti di livello mondiale: altezza, velocità, robustezza e tecnica non sono mai mancate al classe ’92. Il suo altruismo e la sua voglia di mettersi sempre a disposizione della squadra sono sempre state armi a doppio taglio per lui che il fiuto del gol lo aveva già nel lontano 2014.
La sua carriera è sbocciata nella fredda Torino quando era soltanto un ragazzo dalle buone speranze. Quel ragazzo, che poi portò la Juventus in finale di Champions League, non è però poi mai riuscito ad affermarsi totalmente. Da lì il ritorno al Real, il passaggio al Chelsea e la nomea di “panchinaro di lusso”. Nemmeno il ritorno a casa, all’Atletico Madrid riuscì a renderlo assoluto protagonista.
L’amore per Torino lo ha infine riportato lì dove tutto nacque, ma non sempre le favole si concludono come vorremmo. In mezzo al turbinio di quest’anno e mezzo, Alvaro si è trovato immerso di critiche per le prestazioni deludenti in Nazionale prima e alla Juventus poi. Perché nella dura vita del mondo del calcio poco importa ciò che hai fatto e ciò che hai dato in passato. Quello che conta è ciò che dimostri adesso. E il riscontro, purtroppo, è stato negativo.
Il suo cuore d’oro si è spesso scontrato con quello che è il calcio a questi livelli: concorrenziale, spietato, cinico. Lui ha dato l’impressione di non riuscire mai a reggere totalmente le critiche, di sentirsi in difetto nonostante le capacità tecniche lo abbiano sempre accompagnato a nuovi stimoli e nuove sfide.
A quasi 30 anni sta per ripartire, nuovamente in Spagna ma stavolta con la maglia blaugrana. Sta per farlo ancora una volta in un club di livello assoluto in fase di restauro, un club con la voglia di ritornare grande. Lo stesso auspicio che il popolo bianconero non può non riservare al ragazzo, ancor prima che al calciatore.
Michele Lettieri