Nel giorno di Halloween, la Juventus fa ancora paura: sì, ma solo a se stessa

Zero punti in tre partite per la Juventus contro Empoli, Sassuolo e Verona. Due di queste, per giunta, in casa, tra le indomabili mura amiche di un Allianz Stadium che fino a qualche anno fa pareva quasi inscalfibile.

La partita di ieri ha risaltato una volta per tutte i limiti di una squadra costruita male sin dall’inizio. Ai bianconeri manca tutto: trame di gioco, idee, tempi di inserimento, conclusioni in porta, corsa. Tutto.

Quella vista – specie nelle ultime due partite – dà l’impressione di una squadra in perenne improvvisazione: dalla propria area fino a quella avversaria.

Juventus Allegri
Dybala Juventus Allegri

Davanti Morata è l’ombra di se stesso. Kean si è ritrovato negli ultimi giorni di mercato a dover sostituire uno dei giocatori più forti della storia del calcio.
Dybala prova ad illuminare calcio con le sue indiscutibili qualità, ma appare limitato da una posizione in campo troppo arretrata che gli impedisce di essere cinico davanti alla porta.

C’è confusione, tanta confusione in campo. E se anche Allegri, con la sua esperienza e il suo background, fatica enormemente a prendere le redini in mano, c’è da porsi delle domande sugli uomini, prima che sui calciatori.

Perché la dignità non può scattare a dieci minuti dalla fine, a risultato acquisito. Serve la personalità di un gruppo che forse non ha ancora capito la maglia che indossa.
Un gruppo a cui non sono forse chiari i sacrifici che sono stati fatti nel corso di questi anni per arrivare in cima e guardare tutti dall’alto verso il basso.

Ora è giunto il momento di inseguire, di rimettersi in gioco e di pedalare con l’umiltà di chi sa di non essere più la squadra schiacciasassi di un tempo. Perché oggi, nel giorno di Halloween, la Juventus fa ancora paura, sì, ma solo a se stessa.

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